Il Tar conferma la precettazione di Matteo Salvini: ecco quanto durerà lo sciopero generale.
La terza sezione del Tar ha respinto il ricorso d’urgenza presentato da alcuni sindacati contro la precettazione firmata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. La decisione conferma la limitazione a sole 4 ore dello sciopero generale nazionale proclamato per domani da Cgil, Uil, Cobas, Cub e Sgb.
Lo sciopero “soddisfa” Salvini: ecco quanto durerà
Il vicepremier Salvini ha espresso “grande soddisfazione” per il verdetto, dichiarando: “Difendo il diritto alla mobilità degli italiani”.
La protesta, inizialmente prevista per l’intera giornata, sarà circoscritta alla fascia oraria 9:00-13:00. Tra i settori più colpiti ci sarà il trasporto pubblico, con disagi previsti per:
- Roma, dove saranno interessati sia la rete Atac che i bus periferici gestiti da operatori privati;
- Altre città italiane, che subiranno riduzioni nei servizi di trasporto urbano ed extraurbano.
L’ordinanza del ministero mira a garantire un equilibrio tra il diritto allo sciopero e il diritto alla mobilità, riducendo al minimo i disagi per i cittadini, in particolare per chi si sposta per motivi lavorativi.
Salvini risponde alle critiche: “949 scioperi in 25 mesi”
Sui suoi canali social, Matteo Salvini ha duramente replicato alle critiche dell’Usb, che aveva definito la precettazione una “decisione brutale” e annunciato un ulteriore sciopero generale a dicembre.
“Dopo 949 scioperi in 25 mesi, questo sindacato ancora mi attacca per aver – opportunamente e nell’interesse collettivo – ridotto a 4 ore lo sciopero di questo venerdì. Non contenti, annunciano un altro sciopero generale a dicembre lanciando un messaggio minaccioso: ‘Che serva da monito’. Tutto normale, secondo voi?”, ha scritto Salvini.
Una vittoria per la mobilità
La decisione del Tar rappresenta una vittoria per il ministro Salvini, che ha sottolineato come la precettazione sia stata “opportuna e necessaria” per tutelare i cittadini. La riduzione dello sciopero a 4 ore punta infatti a contenere i disagi senza negare il diritto alla protesta.
Resta alta la tensione con i sindacati, che annunciano nuove mobilitazioni contro il governo nei prossimi mesi, aprendo un confronto acceso sulle politiche di gestione del trasporto pubblico.