Aumenta la sicurezza delle forze di polizia nelle strade italiane: una nuova arma sarà a loro disposizione a partire da lunedì.
Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha annunciato che la polizia avrà a disposizione una nuova arma a partire da lunedì prossimo, 14 marzo. Parliamo del taser, arma molto in voga tra le forze di polizia americane ed inglesi. Nel comunicato di Lamorgese, possiamo notare quanto segue. “L’utilizzazione, a partire dal prossimo 14 marzo, dell’arma ad impulsi elettrici da parte degli operatori della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di finanza, in diciotto città italiane, costituisce un passo importante per ridurre i rischi per l’incolumità del personale impegnato nelle attività di prevenzione e controllo del territorio”.
Stando al ministro dell’Interno, “grazie all’adozione del dispositivo, le Forze di polizia saranno in grado di gestire in modo più efficace e sicuro le situazioni critiche e di pericolo“. Una misura volta a rendere la polizia più sicura o a spaventare di più i cittadini? Difficile a dirsi. Fatto sta che serviranno dei corsi per sensibilizzare i poliziotti all’uso del taser, un’arma che – se usata contro persone con patologie pregresse – può avere delle conseguenze terribili.
Ne avevamo davvero bisogno?
Ha senso, questa scelta del ministro dell’Interno? Avevamo realmente bisogno di un altro dispositivo che elevasse le forze dell’ordine rispetto al cittadino? Che desse al poliziotto la possibilità di tramortire i cittadini a loro piacimento? È chiaro che, qualora i taser non venissero usati in modo intelligente dagli agenti, potrebbero nascere manifestazioni, rivolte e problemi gravi di ordine pubblico.
Si spera che le forze dell’ordine sappiano quello che fanno nel momento in cui impugnano un’arma che non hanno mai impugnato precedentemente. Si spera che il ministro Lamorgese, tanto pronta ad attivare questo provvedimento di cui nessuno sentiva un bisogno impellente, sia altrettanto pronta a formare le forze dell’ordine che dovranno utilizzare questo strumento. Non abbiamo sicuramente bisogno di un caso George Floyd in Italia. Seppure le dinamiche di tale avvenimento fossero diverse, legittimare l’uso di armi da parte delle autorità è una strada che porta verso conclusioni affini.