Tav, c’è un’analisi che promuove l’opera. È stata redatta dalla società di Ponti (che ha bocciato il progetto per il Mit)

Tav, c’è un’analisi che promuove l’opera. È stata redatta dalla società di Ponti (che ha bocciato il progetto per il Mit)

Tav, c’è una relazione della società Trt Trasporti e Territorio (del professor Ponti) che promuove l’opera.

Dopo vertici di governo, accesi dibattiti e scintille tra Salvini e Di Maio, il caso Tav si tinge di giallo. Come emerso sulle principali testate giornalistiche, in tempi recenti l’Italia aveva prodotto un’analisi, presentata anche all’Unione europea, in cui si promuoveva la realizzazione dell’opera, indicata come conveniente e fruttuosa. Fino a qui nulla (o quasi) di strano.

Il problema è che la relazione in questione è stato presentato da una società, la Trt Trasporti e Territorio presieduta proprio dal Professor Ponti, lo stesso che, commissionato da Danilo Toninelli per il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha bocciato l’opera.

Fonte foto: https://www.facebook.com/Gruppo-Giovani-ANCE-Torino

Il governo contrario alla Tav: la decisione si fonda sull’analisi costi-benefici del Mit

Proprio l’analisi costi-benefici commissionata dal MIT (il testo), come sottolineato e ribadito in diverse occasioni dal premier Giuseppe Conte, rappresenta il punto di partenza delle discussioni politiche sulla Tav.

Il capo del governo, in occasione della conferenza stampa del 7 marzo, ha scoperto le carte facendo sapere di essere contrario alla Tav. Conte ha poi specificato di essere intenzionato a incontrare Francia e Unione europea per esporre i dubbi dell’Italia e cercare una soluzione congiunta.

La relazione della Trt Trasporti e Territorio (presieduta da Ponti)

La relazione presentata anche all’Unione europea arriva a conclusioni discordanti rispetto a quelle dell’analisi costi-benefici commissionata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Stando a quanto si legge nelle carte, pubblicate in esclusiva da TGCOM24, risulta che la realizzazione dell’opera entro il 2030 porterebbe all’assunzione di circa ottocentomila persone in tutta Europa, un dato ritenuto positivo.

Il Tav veniva poi indicato come uno strumento utile per migliorare il collegamento tra i diversi paesi. Inoltre l’infrastruttura sarebbe in grado di portare anche a un significativo aumento del Pil. Tra i punti a favore anche la sensibile riduzione delle emissioni.