Un 67enne tedesco-iraniano è stato accusato di diversi attentati terroristici dalle autorità di Teheran, ma la famiglia nega.
Si chiama Djamshid Sharmahd l’uomo condannato a morte nella Repubblica islamica con l’accusa di terrorismo. Secondo l’accusa sarebbe il leader del gruppo terroristico Tondar, è vissuto negli Stati Uniti ed è stato l’arteficie di 23 attacchi terroristici, mettendone a segno cinque. La Germania interviene in sua difesa, ma pare che Teheran non sia disposta ad ascoltare le sue parole.
Le accusa contro Sharmahd
Nato in California ma di nazionalità tedesca-iraniana, il 67enne si è visto accusato dalle autorità di Teheran di diversi attacchi terroristici, tra cui quello al santuario del “padre della rivoluzione” Khomeini e un altro che provocò 14 morti durante una cerimonia religiosa nell’aprile del 2008.
Secondo la magistratura iraniana, il gruppo terroristico Tondar di cui farebbe parte Sharmahd avrebbe come obiettivo la restaurazione della monarchia rovesciata dalla Rivoluzione islamica del 1979. Inoltre, l’uomo avrebbe collaborato anche con l’intelligence degli Stati Uniti, spiando il programma di missili balistici dell’Iran.
Berlino: “Condanna inaccetabile”
La famiglia del 67enne interviene in sua difesa dichiarando che era solo il portavoce di un gruppo di opposizione e accusa i servizi segreti iraniani di averlo rapito da Dubai nel 2020. Berlino definisce “inaccetabile” la condanna contro l’uomo, annunciando che “l’imposizione della pena di morte provocherà una forte reazione” tedesca.
Secondo la ministra tedesca degli Esteri, Annalena Baerbock, a Sharmahd è stato negato l’accesso consolare e l’accesso alle date del processo, non ha potuto scegliere liberamente un avvocato, e “l’esposizione pubblica di Sharmahd equivale a un pre-giudizio”.
La ministra chiede quindi di correggere la sentenza e di astenersi dall’imporre la pena di morte, che è “crudele e disumana”. L’arresto del 67enne per la Germania è avvenuto in “circostanze molto discutibili”. Intanto, gli sforzi tedeschi sembrano essere stati ignorati dall’Iran.