Maurizio Landini attacca il governo Meloni sul 25 aprile dopo l’invito alla “sobrietà”: ecco cosa ha detto il segretario generale della Cgil.
Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, è intervenuto duramente contro il governo di Giorgia Meloni, criticando l’invito alla “sobrietà” per il 25 aprile, in seguito alla morte di Papa Francesco. In un’intervista a Radio Popolare, riportata da Libero Quotidiano, ha sottolineato l’importanza di questa ricorrenza. Ecco le sue dichiarazioni.

L’invito di Landini per il 25 aprile
Per Maurizio Landini, la democrazia non può esistere senza giustizia sociale, senza la centralità del lavoro e della persona: “Deve essere un modello sociale che mette vincoli al mercato, esattamente il contrario di quello che oggi rischia di venire avanti“.
Il segretario Cgil ha sottolineato come il 25 aprile non debba essere inteso solo come una giornata di ricordo, ma come un’occasione per riaffermare i valori sanciti dalla Costituzione attraverso la “mobilitazione, lotta e partecipazione democratica“. Ha parlato della prossima stagione referendaria come una “occasione per affermare i diritti nel lavoro, i diritti di cittadinanza che oggi sono negati“.
La stoccata contro la richiesta del governo
“La sobrietà? Il 25 aprile non è che si deve bere, non è che beviamo, quindi dobbiamo essere sobri“, ha affermato Landini in modo tagliente. Secondo il leader sindacale, ridurre la Festa della Liberazione a un evento da celebrare in modo misurato significa snaturarne il significato profondo: “Il 25 aprile è un momento, è una giornata di mobilitazione, di lotta per affermare i valori della democrazia nel nostro paese“.
Ha ricordato che la democrazia e la libertà di cui oggi godiamo derivano dalla scelta di chi si è schierato contro il fascismo e il nazismo: “Senza la sconfitta del nazismo e del fascismo, quindi senza la lotta di resistenza, senza la scelta di chi antifascista si è schierato, noi oggi non avremmo la democrazia e la libertà“. Infine, ha concluso: “Lo dico con molta franchezza, senza alcuna discussione, basta lamentarsi. È il momento di fare e di agire“.