Tensioni sul terzo mandato, il ministro Francesco Lollobrigida smorza i toni: la posizioni di FdI e le frizioni con la Lega.
Dopo la stoccata contro il PD sui referendum, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida torna a parlare, affrontando la questione del terzo mandato per i governatori. Intervistato da La Stampa, come riportato da Il Tempo, interviene nel pieno della polemica seguita alla decisione del Governo di impugnare la legge trentina che consente una terza candidatura. Ecco cosa ha detto.

Tensioni sul terzo mandato: interviene il ministro Lollobrigida
“Nessun problema nella maggioranza” e massima disponibilità ad “aprire un dibattito” anche con le opposizioni. Così Francesco Lollobrigida commenta le tensioni emerse in Consiglio dei ministri in merito al terzo mandato per i presidenti di Regione, dopo la decisione dell’Esecutivo di impugnare la legge della Provincia autonoma di Trento.
Secondo il ministro, è importante che su un tema come questo si apra un confronto politico trasparente: “Credo sia necessario coinvolgere le opposizioni quando si parla di regole ed è utile capire che ne pensano. Possono dare un contributo“. Inoltre, pone l’accento sulla necessità di uniformare le norme elettorali su tutto il territorio nazionale: “Oggi deve esserci un chiarimento politico, in modo che il governo possa definire delle regole per la partecipazione alle elezioni che siano uguali per tutti, su tutto il territorio nazionale“.
La posizione di Fratelli d’Italia
Il ministro chiarisce anche la posizione di Fratelli d’Italia sul tema, sottolineando l’assenza di rigidità ideologica: “Non abbiamo mai avuto posizioni pregiudiziali. L’esito di questa discussione quindi non è scontato, glielo assicuro“.
Infine, sul dissenso emerso con la Lega in Consiglio dei ministri, il ministro Francesco Lollobrigida tende la mano: “Matteo Salvini ha già chiarito che si tratta di una questione locale e io condivido il suo approccio. È legittimo essere in disaccordo, perché non è una questione politica e non è nel programma di governo, ma finisce lì“.