Testamento Berlusconi: stangata di tasse per Marta Fascina

Testamento Berlusconi: stangata di tasse per Marta Fascina

Il Cavaliere ha lasciato un mix di beni, azioni e denaro alle persone nominate nelle sue ultime volontà: ecco quanto dovranno pagare al fisco.

Chi pagherà più tasse sul testamento di Silvio Berlusconi, che ha destinato la sua eredità ai figli e ad alcune figure a lui molto vicine, sarà Marta Fascina. L’ultima compagna del Cavaliere, infatti, sarà costretta a versare 8 milioni di euro al fisco sui 100 che le ha destinato il quattro volte presidente del Consiglio.

Discorso diverso, invece, per i figli di Silvio che non pagheranno tasse sul 61,2% di essa, ma dovranno soddisfare un’aliquota del 4% sul valore dei beni ereditati. Minore invece la percentuale per Paolo Berlusconi e Marcello Dell’Utri, dal momento che il Testo Unico sulle successioni prevede le esenzioni dell’imposta. Tra queste ci sarebbe anche quella che potrebbe salvare Marina, Pier Silvio, Luigi, Eleonora e Barbara.

Le esenzioni dell’imposta

Secondo il comma 4ter dell’articolo 3, infatti, qualora la cessione avvenga in comunione ai familiari e riguardi partecipazioni di controllo, (come nel caso della Fininvest) i trasferimenti “non sono soggetti all’imposta”.

Il beneficio, però, “si applica a condizione che gli aventi causa proseguano l’esercizio dell’attività d’impresa o detengano il controllo per un periodo non inferiore a cinque anni dalla data del trasferimento“, spiega la legge.

Con la circolare 3/E del 22 gennaio 2008, l’Agenzia delle Entrate ha confermato l’applicabilità della norma nel caso “un soggetto doni l’intero pacchetto azionario posseduto ai suoi tre figli in comproprietà tra loro“. Perfetto per i figli di Silvio Berlusconi, che ad oggi non sembrano avere alcuna intenzione di alienare la loro partecipazione di controllo di Mediaset.

Quanto risparmieranno i figli di Berlusconi?

Ma quanto risparmieranno i figli di Berlusconi in totale? Come spiega Repubblica, la successione riguarda le holding di controllo del Biscione, che hanno un patrimonio netto complessivo di 431 milioni di euro.

Dovendo pagare un’aliquota del 4%, il conto totale per i figli di Berlusconi ammonterebbe a 17 milioni. Una cifra comunque enorme, anche se nettamente inferiore a quella che avrebbero dovuto pagare per mantenere la quota Fininvest.

Di conseguenza, come riportato dal sito di informazione giurisprudenziale Brocardi, dell’intera eredità miliardaria di Silvio Berlusconi (compreso l’impero aziendale e la villa di Arcore) lo Stato potrà incassare appena 100 milioni.

Ma entriamo nel dettaglio. Per quel che riguarda la prole dell’ex presidente del Milan è prevista l’applicazione di un’aliquota del 4%, quella stabilita per i trasferimenti di beni e diritti a causa di morte in favore del coniuge o dei parenti in linea retta, sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, la quota di 1 milione di euro.

Quindi la fortuna di Marina, Pier Silvio, Barbara, Luigi ed Eleonora, è che il patrimonio ereditato dal padre sarà esente da tasse sino a un milione di euro, mentre il resto verrebbe tassato al minimo. Ma le buone notizie per i figli non sono ancora esaurite, perché in virtù del loro proseguimento dell’attività paterna non dovranno pagare nessuna imposta sul circa 62% di Fininvest ereditato.

A pagare di più sarà Marta Fascina

Passando invece al fratello Paolo, l’aliquota prevista per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle sul valore complessivo netto, eccedente 100mila euro, è del 6%. L’aliquota più “alta”, ossia l’8%, è invece destinata a tutti gli altri soggetti e quindi al braccio destro Marcello Dell’Utri e all’ultima compagna Marta Fascina, che dovranno versare rispettivamente 2,4 milioni e 8 milioni di euro di tasse.

Tutti i beneficiari, nel caso nati in altri paesi europei o negli Stati Uniti, avrebbero dovuto pagare molto di più come imposta di successione. Basti pensare che oltreoceano sui grandi patrimoni è fissata un’aliquota al 40%, mentre in giro per l’Europa vige il principio di progressività fiscale, con l’aliquota che aumenta in proporzione al lascito.