Testamento Silvio Berlusconi, perché i figli potrebbero impugnarlo
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Testamento Silvio Berlusconi, perché i figli potrebbero impugnarlo e perché non lo faranno

Funerali Silvio Berlusconi - Marina Berlusconi, Pier Silvio Berlusconi, Paolo Berlusconi

Una frase del terzo documento scritto dal Cavaliere potrebbe rendere nulli i lasciti al fratello Paolo, a Marta Fascina e a Dell’Utri.

L’unico motivo per cui non dovrebbe cominciare una lotta fra gli eredi di Berlusconi è la volontà di mantenere unita la famiglia e di rispettare le volontà del suo capostipite. Questo perché, in realtà, il testamento del Cavaliere avrebbe più di un elemento che potrebbe renderlo nullo e, di conseguenza, rimodularne i lasciti.

Nonostante un patrimonio di 7,1 miliardi di euro, Silvio Berlusconi ha deciso di affidare le sue ultime volontà a tre semplici documenti scritti a mano su carta intestata di Villa San Martino di 11, 10 e 15 righe ciascuno. I tre testamenti sono stati completati in uno spazio temporale che va dal 2 ottobre 2006 al 29 gennaio 2022. I testi, sono stati registrati e pubblicati dallo storico notaio del Cavaliere Arrigo Roveda ma non sono privi di errori materiali e tecnici che potrebbero avvalerne la contestazione.

Come fare soldi? 30 idee semplici per guadagnare

Funerali Silvio Berlusconi - Luigi Berlusconi, Marina Berlusconi, Marta Fascina

Cosa potrebbe rendere nullo il testamento di Silvio Berlusconi?

Il documento da analizzare con maggiore attenzione è il terzo, scritto prima del primo ricovero al San Raffaele di Milano. Si tratta di un testo scritto in fretta e furia con una calligrafia tremolante, figlia di uno stato di salute precario del Cavaliere e di un’età più che mai avanzata. Il testamento era inserito in una busta non sigillata corredata dalla frase “ai miei figli“.

Il grosso problema relativo al terzo documento firmato da Silvio Berlusconi è racchiuso in una singola espressione: “Sto andando al San Raffaele. Se non dovessi tornare Vi prego di prendere atto di quanto segue“. Una condizione che, però, è stata infranta dal Cavaliere visto che, tecnicamente, dall’ospedale è uscito prima di ritornarci definitivamente una seconda volta. Se i legali della famiglia decidessero di aprire una causa nei confronti delle ultime volontà di Silvio, quei 230 milioni donati a Marta Fascina, al fratello Paolo e a Marcello Dell’Utri sarebbero appannaggio dei soli Marina e Pier Silvio Berlusconi.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 9 Luglio 2023 11:05

Colpo di scena per Marta Fascina: l’eredità potrebbe essere nulla

nl pixel