Tetto al contante e pagamenti col pos
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Direttore: Alessandro Plateroti

Tetto al contante e pagamenti col pos

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Dal 2023 potrebbe essere eliminato l’obbligo di accettare pagamenti elettronici.

Il cambiamento potrebbe arrivare nel caso di vittoria del centrodestra. La coalizione guidata da Fratelli d’Italia vorrebbe alzare il tetto all’uso del contante e togliere l’obbligo per i commercianti di accettare pagamenti elettronici. Nel 2023 il tetto all’uso del contante dovrebbe scendere da 2000euro a 1000 euro. Nel programma del centrodestra però si parla di allineare questo limite alla media europea. Ma in alcuni paesi come Francia, Grecia e Spagna il limite è inferiore a quello in vigore in Italia. Secondo questo ragionamento dovrebbe arrivare intorno ai 5mila euro.

Ma nel programma di Forza Italia e Lega viene scritto il contrario volendo innalzare il tetto al contante a 10mila euro al contrario di quanto dice il programma di Fratelli d’Italia che continua a proporre un allineamento alla media Ue. Secondo la Lega però “ognuno deve essere libero di pagare nelle modalità e quantità che preferisce”. Il limite di 1000euro per il Carroccio è “assolutamente esiguo e fuori scala rispetto alle raccomandazioni della stessa Bce, che in sede di parere sulla Legge di bilancio che lo ha introdotto ha ricordato l’importanza del contante come strumento di inclusione finanziaria, soprattutto per le categorie sociali più fragili come gli anziani”.

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Rischia la lotta all’evasione fiscale: più contante e meno tracciamento elettronico

Se non prevede una soglia massima per il contante, il programma di FdI prevede invece la cancellazione dell’obbligo “per le piccole attività di accettare pagamenti elettronici”. Quindi probabilmente dall’anno prossimo potrebbe verificarsi un aumento del tetto al contante e la cancellazione dell’obbligo di pagamenti elettronici. Questo va contro il progetto di contrastare l’evasione fiscale. I paesi che non prevedono limiti cash sono anche paesi in cui il livello di evasione è molto più basso del nostro paese.

Secondo il rapporto 2021 sul divario IVA pubblicato dalla Commissione Europea l’Italia è il Paese europeo in cui si evade più l’Iva con oltre 30 miliardi di euro sottratti al fisco. La Germania (che ha una popolazione maggiore della nostra) è seconda con oltre 23 miliardi, mentre nel Regno Unito le perdite ammontano a circa 17 miliardi.

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ultimo aggiornamento: 9 Settembre 2022 11:52

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