"Sei da buttare nel gabinetto": torturata per quattro ore dal marito, la suocera e il figlio di 8 anni
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“Sei da buttare nel gabinetto”: torturata per quattro ore dal marito, la suocera e il figlio di 8 anni

Donna ferma gesto di violenza

Una madre è stata sequestrata per quattro ore e torturata dal marito, la suocera e il figlio di soli otto anni.

A Torino, per anni una, madre ha subito maltrattamenti continui non solo dal marito ma anche dalla suocera e – tragicamente – persino dal figlio di appena otto anni.

Una situazione, come riportato da La Stampa, che ha raggiunto l’apice quando la donna è stata legata a una sedia e sottoposta a umiliazioni e torture per quattro ore consecutive.

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La storia, resa pubblica dalla Procura che ha portato avanti le indagini, descrive dettagli orribili di una violenza sistematica.

Durante uno degli episodi più agghiaccianti, il marito ha costretto la donna a subire un trattamento degradante mentre la suocera, lontano dall’intervenire, ha invece collaborato a trattenere la vittima.

Non sei una madre, sei da buttare nel gabinetto“, è una delle terribili frasi con cui il figlio. Istigato dal padre, l’ha insultata mentre la tirava per i capelli e la colpiva sulla testa.

Durante le quattro ore in cui è stata immobilizzata, la donna ha subito insulti, morsi, strattoni e percosse da parte di chi avrebbe dovuto proteggerla.

Ha potuto alzarsi dalla sedia soltanto per esigenze fisiologiche e per allattare la figlia neonata. Ciò sempre sotto la supervisione della suocera, che la sorvegliava per impedirle qualsiasi tentativo di fuga o di richiesta di aiuto.

Gli abusi durante la gravidanza

La spirale di violenza risale a prima di quest’ultimo episodio e si è protratta per anni. Durante la sua seconda gravidanza, la donna è stata addirittura colpita sul ventre, subendo una serie di atti aggressivi e lesivi.

In uno degli episodi più significativi, è stata costretta a lasciare la casa familiare. Trascorrendo notti intere al freddo nella sua auto, senza alcuna assistenza o pietà da parte della famiglia del marito.

Oggetti personali come scarpe e giubbotti sono stati deliberatamente distrutti, un segno ulteriore di un controllo minuzioso e spietato che voleva umiliarla e isolarla in ogni aspetto della sua vita quotidiana.

Il processo si è concluso con la condanna del marito e della suocera per reati di maltrattamenti, lesioni e sequestro di persona.

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ultimo aggiornamento: 30 Ottobre 2024 12:49

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