Francesco Totti vola a Mosca per il Premio RB 2025 nonostante le polemiche in Italia: svelato il cachet da capogiro.
Francesco Totti è atterrato a Mosca per il Premio RB 2025, accettando l’invito nonostante le polemiche in Italia. L’ex capitano della Roma, come riportato da Il Tempo, parteciperà alla cerimonia dell’8 aprile al Palazzo di Ginnastica Irina Viner. Al suo arrivo, è stato accolto da Asker Tkhalidzhokov e Aram Poghosyan. Tra le critiche delle scorse settimane dal Bel Paese, l’unico a difenderlo pubblicamente è stato Vittorio Feltri. Ma un altro dettaglio sta attirando l’attenzione: il cachet da urlo del “pupone”.

Francesco Totti atterra a Mosca nonostante la polemiche
Nonostante le controversie nate in Italia per la decisione di volare in Russia, Francesco Totti ha scelto di non mancare a un evento che mira a unire i protagonisti dello sport, del business e dei media. L’RB International Award, promosso da Bookmaker Rating, si propone di premiare le migliori aziende nel settore delle scommesse sportive. La presenza dell’ex calciatore italiano aggiunge un tocco di prestigio all’iniziativa.
Il cachet più alto nella storia del Premio RB
La partecipazione di Francesco Totti al Premio RB 2025 non è passata inosservata anche per la cifra stanziata per garantirne la presenza. Asker Tkhalidzhokov, CEO di Bookmaker Rating, ha spiegato alla stampa russa che l’accordo ha richiesto un impegno notevole, soprattutto per la trasferta a Mosca.
“È necessario scegliere percorsi che siano adatti a tutte le parti. Di conseguenza, si dedica molto tempo al coordinamento dei biglietti. Perché spesso l’ospite non viaggia da solo, ma con un accompagnatore, e capita spesso che questo accompagnatore parta da luoghi diversi. Ciò significa che tutto questo deve essere sincronizzato. Logistica complessa è costosa“, ha dichiarato.
Alla domanda sul cachet del “pupone”, aggiunge Libero Quotidiano, ha rivelato: “Senza dettagli precisi, ma si tratta di una cifra a sei cifre in euro. È l’ambasciatore più costoso nella storia del premio? Penso di sì“.