Tragedia della Marmolada, poteva essere evitata?

Tragedia della Marmolada, poteva essere evitata?

Quali sono le responsabilità di colpa in merito alla recente tragedia avvenuta sulle cime della Marmolada? La procura indaga.

Continuano le ricerche per ritrovare i 20 alpinisti dispersi nella tragedia della Marmolada. Le condizioni climatiche saranno fondamentali. Sei morti e venti dispersi nella tragedia della Marmolada. Le ricerche sono continuate per tutta la notte, nella speranza di ritrovare qualche superstite.

Tra le persone scomparse, il 27enne Filippo Bari, Davide Miotti e la compagna Erica Campagnaro. Continuano le ricerche, riprese nella mattinata odierna. Tra i feriti se ne contano almeno 9. Sono stati trasportati in ospedale: due di loro sono in gravi condizioni.

Disastro naturale o artificiale?

Intanto le famiglie disperate continuano a interrogarsi sulla vicenda, chiedendosi se la tragedia sarebbe potuta evitarsi. Il pericolo è stato sottovalutato? A chi spetta il compito di controllare la sicurezza dei ghiacciai? Il sindaco di Canazei a queste domande ha risposto che “Non è previsto un monitoraggio di questo tipo”.

Ma in ogni caso il fattore che ha provocato il precoce scioglimento dei ghiacciai è da ricondursi all’aumento delle temperature causato dall’effetto serra. Nel frattempo continuano le ricerche, anche se stando al parere di alcuni ricercatori, è difficile che qualcuno sia ancora in vita.

La situazione è molto delicata. Le famiglie affrante chiedono ai ricercatori di proseguire con le ricerche, nella speranza di ritrovare i propri cari. Ma dal canto loro, i ricercatori hanno stabilito che non possono scavare nel ghiaccio perché è diventato troppo pericoloso. La paura è che si verifichino nuovi crolli, per cui le ricerche vengono effettuate dall’alto, attraverso l’impiego di droni.

Montagna

Mauro Mabbioni, uno dei ricercatori che si sono recati sulla zona per effettuare le ricerche, spiega che è «Difficile che ci sia qualcuno in vita. Ai corpi finiti nel vortice è successo qualcosa che fa male al solo pensiero. Non era neve ma ghiaccio tagliente».

Gli inquirenti, che hanno aperto un fascicolo per disastro colposo sulla tragedia, spiegano: «Ci vorrà l’esame del dna per arrivare a un’identificazione di tutte le vittime. La priorità è ora ricomporre i corpi dei deceduti e dare loro un nome, poi cercheremo di capire se ci sono anche delle responsabilità umane, oltre che climatiche».

Il procuratore di Trento, Sandro Raimondi, è al lavoro per appurare le cause del disastro e l’eventuale parte di colpa di persone esterne. «Se cioè siamo nel campo dell’imprevedibilità dell’evento, che è possibile, o altro». In queste ultime settimane di gran caldo, con la temperatura sopra gli zero gradi anche in vetta, la calotta è in costante fase di scioglimento. Esamineremo bene i filmati che abbiamo acquisito».