Vite spezzate in pista: gli incidenti più scioccanti della Formula 1
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Direttore: Alessandro Plateroti

Tragedie in pista e vite spezzate: gli incidenti più scioccanti in Formula 1

Ayrton Senna

Nel corso del tempo, si sono verificati diversi incidenti in Formula 1, nei quali molti piloti hanno perso la vita: quelli più sconvolgenti.

In questo articolo ripercorriamo i peggiori incidenti nella storia della Formula 1 che hanno avuto come tragica conseguenza la morte o il ferimento grave di diversi piloti. Nel corso del tempo, a seguito di questi sinistri mortali, si è puntata sempre più importanza sulla sicurezza di questo amato e seguito sport.

Formula 1, gli incidenti più tragici

La Formula 1 è uno sport che ha catalizzato l’attenzione di molti appassionati, caratterizzato, come è stato, da momenti di gloria, ma anche pagine tragiche che hanno segnato, per sempre, piloti, team e spettatori.

Tra gli incidenti più tragici di tale disciplina, possiamo ricordare quello che ha avuto luogo il 1º agosto 1976, quando Niki Lauda, campione del mondo in carica, fu vittima di un terribile schianto al Nürburgring.

Niki Lauda
Spielberg (Austria) 01/07/2018 – gara F1 / foto Imago/Image Sport nella foto: Niki Lauda ONLY ITALY

Intrappolato tra le fiamme della sua Ferrari, riportò ustioni gravissime ma riuscì a sopravvivere, tornando in pista dopo solo sei settimane. Da quel momento, si iniziò a capire che era necessario adottare misure per tutelare la vita dei piloti, ad esempio attrezzature ignifughe, nonché migliorie strutturali alle monoposto.

Solo un anno dopo, nel 1977, si verificò la morte di Tom Pryce al Gran Premio del Sudafrica: l’impatto contro un commissario di pista che attraversava incautamente la pista fu fatale sia per il pilota che per l’addetto.

Imola 1994: il weekend più nero

Il weekend del Gran Premio di San Marino del 1994 resta una ferita aperta nella memoria collettiva. In tale occasione, infatti, Roland Ratzenberger perse la vita in qualifica, seguito il giorno dopo da Ayrton Senna, leggenda vivente della F1, che morì a seguito di un tragico impatto alla curva Tamburello.

Quelle 48 ore cambiarono radicalmente il volto dello sport: nacquero nuove regole, fu rivisto il design delle piste e si rafforzarono le protezioni in abitacolo.

Possiamo, poi, ricordare l’incidente di Robert Kubica in Canada nel 2007 e il drammatico sinistro di Jules Bianchi a Suzuka nel 2014, il quale fu l’ultimo pilota a perdere la vita in gara: una tragedia che diede vita al sistema del Virtual Safety Car.

Infine, menzioniamo anche l’incidente di Romain Grosjean in Bahrain nel 2020: fuoco, detriti e l’impatto non bastarono a piegare il pilota, salvato dall’Halo e dalle tute ignifughe di ultima generazione che sono state adottate in quella occasione.

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ultimo aggiornamento: 15 Maggio 2025 9:14

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