Travaglio sferra un attacco a Giorgia Meloni ma ignora i segreti del governo Conte

Travaglio sferra un attacco a Giorgia Meloni ma ignora i segreti del governo Conte

Travaglio attacca Meloni: doppio standard sui decreti? analisi critica dell’uso dei dpcm nel governo Conte.

Il recente attacco di Marco Travaglio e del suo giornale, Il Fatto Quotidiano, al governo di Giorgia Meloni per l’uso eccessivo di decreti legge, solleva questioni di coerenza e imparzialità giornalistica. Il giornale sembra infatti dimenticare l’uso simile di decreti da parte del precedente governo guidato da Giuseppe Conte e sostenuto dal Movimento 5stelle.

Marco Travaglio

Il Governo Meloni e l’uso dei decreti

La critica principale è rivolta al supposto “abuso di decreti e voti di fiducia” sotto il governo Meloni. Il Fatto Quotidiano, accusando Meloni di esercitare un “premierato” già in atto, sembra ignorare che l’uso della decretazione d’urgenza è una prassi radicata nei governi italiani recenti.

Il Governo Conte e i Dpcm

Durante il governo Conte, si assistette a un uso intensivo dei Dpcm, atti amministrativi che bypassano il Parlamento. Questo metodo, percepito come una minaccia al normale funzionamento democratico, non ricevette lo stesso livello di critica da parte de Il Fatto Quotidiano, che ora sembra adottare un atteggiamento più critico verso il governo di centro-destra.

La narrazione di Travaglio e del suo giornale appare fortemente orientata contro Meloni e il suo governo. L’accento viene posto sull’immagine di una “donna sola al comando” e sulla presunta erosione del ruolo del Parlamento. Si evidenzia così un chiaro doppiopesismo nel trattamento dei due governi.

Un’analisi obiettiva dell’uso dei decreti legge nei vari governi italiani mostra che questa prassi non è esclusiva del governo Meloni. Governi precedenti, inclusi quelli guidati da Conte, hanno anch’essi fatto ampio uso di decreti, con il Movimento 5stelle spesso coinvolto in posizioni di rilievo.

L’analisi dell’approccio di Travaglio e de Il Fatto Quotidiano solleva questioni cruciali sull’equità giornalistica e la coerenza nella critica politica. Mentre è legittimo criticare il governo in carica, è essenziale un approccio equilibrato e una memoria storica delle prassi dei governi precedenti. L’accentuazione di un doppio standard non fa che alimentare divisioni e minare la fiducia nell’informazione imparziale e obiettiva.