Travaglio si apre sul tema delle sfiducie e dimissioni nella politica italiana, con un focus sul caso Santanchè e le posizioni di Salvini.
Nel corso di Accordi&Disaccordi, il programma di dibattito politico trasmesso il sabato sera su Nove e condotto da Luca Sommi con Andrea Scanzi, Marco Travaglio non ha mancato di esprimere il suo punto di vista inconfondibile sulle recenti vicende politiche italiane. Con focus, in particolare, sul caso Santanchè e le posizioni di Matteo Salvini.
La questione sfiducia e il caso Salvini
“Se diventa una moda, certo che è sbagliata la sfiducia“, afferma Travaglio, come riportato da Ilfattoquotidiano.it, introducendo il suo intervento con un principio di prudenza sulle recenti ondate di sfiducia che hanno scosso la politica italiana.
In particolare, il giornalista ha messo in discussione la legittimità delle critiche nei confronti di Matteo Salvini, il leader della Lega, per la sua nota vicinanza con la Russia. “Su Salvini io non ho ben capito perché fosse stata presentata, per la vicinanza con la Russia? Perché era putiniano? Ma non ne faceva mistero“, sottolinea Travaglio, evidenziando come le posizioni politiche di Salvini non siano mai state occultate.
Santanchè e la necessità delle dimissioni
Più incisivo diventa Travaglio nel trattare il caso Santanchè, un esempio per lui di legittima richiesta di dimissioni.
“La Santanchè ha chiesto le dimissioni di 18 ministri in passato, per molto meno di quello che si presume abbia fatto lei“, afferma. Marcando, quindi, un netto contrasto tra il comportamento passato dell’esponente politica e le accuse attuali.
Per Travaglio, questo rappresenta un caso in cui l’opposizione ha tutto il diritto, se non il dovere, di chiedere le dimissioni, nonostante le richieste di questo tipo tendano a non essere efficaci se proposte dalla minoranza. “Dopo che se n’è andato Sgarbi che ne aveva già combinate di ogni e che non poteva rimanere lì, bisogna concentrarsi sulle cose importanti. E quelle della Santanchè sono importanti“, aggiunge Travaglio.