Il governo Meloni lavora all’ipotesi di detassare la tredicesima per i redditi medio-bassi già a dicembre dell’anno corrente.
Con l’approvazione in via definitiva della legge sulla delega fiscale, la misura sulla detassazione delle tredicesime per i redditi medio-bassi potrebbe finire già nella Manovra. Tuttavia, l’attesa potrebbe essere ancora lunga, ma l’esecutivo ha intenzione di accorciare i tempi.
La detassazione della tredicesima
Tra i maggiori obiettivi della premier Giorgia Meloni abbiamo: detassare le tredicesime, gli straordinari e i premi di produzione. Adesso si hanno al massimo 24 mesi per mettere a punto i decreti attuativi, ovvero le norme che attueranno concretamente il nuovo sistema tributario.
Il governo però potrebbe accelerare i tempi. Come afferma il ministro Tajani, la Manovra mira a “tutelare il potere d’acquisto degli stipendi ma anche delle pensioni, e poi naturalmente difendere le imprese: taglio del cuneo fiscale, detassazione delle tredicesime, degli straordinari e dei premi di produzione”.
Anticipare la misura al 2023
Per il governo Meloni, la detassazione delle tredicesime per i redditi medio-bassi può avere un impatto rilevante sulle buste paga, e potrebbe anche essere comunicato e compreso dai lavoratori in modo più facile rispetto ad altre misure.
Per vedere i benefici della misura in busta paga però, l’esecutivo sta studiando un modo per cercare di anticipare il provvedimento a quest’anno, senza attendere dicembre 2024. Tuttavia, il problema restano sempre la questione delle coperture.
Potrebbero essere utilizzate quelle risorse destinate per altre misure e mai spesi, oppure spesi in quantità minore rispetto a quanto previsto. In questo modo la detassazione sulla tredicesima potrebbe essere anticipata a dicembre 2023.
Questo vorrebbe dire mettere nelle tasche dei lavoratori italiani una quantità maggiore di soldi nel periodo di Natale, che potrebbe quindi aiutare a incentivare i consumi. Questo potrebbe oggetto di discorso durante la campagna elettorale per le Europee.
Il taglio dell’Irpef
La delega fiscale punta al taglio dell’Irpef, realizzando un sistema ad aliquota unica la cui progressività sarebbe garantita dalle detrazioni su famiglia e lavoro.
Ci sarebbe quindi l’intenzione di ridurre già da quest’anno le aliquote da quattro a tre, ma il nodo è sempre quello delle risorse, legate alla crescita dell’economia, all’andamento delle entrate e al costo del debito.
La misura infatti potrebbe costare sui 3-4 miliardi. Senza contare che resta da finanziare anche l’ipotizzata riduzione delle tasse sulle tredicesime sotto forma di incentivo ai premi di produttività e al pagamento di straordinari.
Un aiuto potrebbe essere rappresentato dalla revisione degli sconti fiscali e dalla tassa sugli extraprofitti delle banche che ha già messo da parte una piccola parte.