La fragile tregua tra Israele e Hezbollah è stata compromessa da reciproche accuse di violazioni e nuovi raid aerei israeliani.
La recente tregua tra Israele e Hezbollah in Libano, mediata dagli Stati Uniti, è stata rapidamente compromessa da accuse reciproche di violazioni e da una nuova serie di attacchi. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che la tregua è stata violata, autorizzando raid aerei su Beirut e nel sud del Libano. Da parte sua, Hezbollah ha lanciato razzi verso Israele. Sostenendo che queste azioni sono una risposta alle “ripetute violazioni” del cessate il fuoco da parte israeliana.
Raid israeliani su Beirut e nel sud del Libano
In risposta agli attacchi di Hezbollah, l’Israeli Defense Forces (IDF) ha condotto raid aerei mirati su diverse località nel sud del Libano, tra cui le città di Yaroun, Shebaa, Beit Lif e Talloussa. Secondo fonti locali, gli attacchi hanno causato almeno nove morti e diversi feriti. Le autorità libanesi hanno denunciato queste azioni come una grave violazione della tregua. Mentre l’IDF ha affermato di aver colpito obiettivi legati a Hezbollah in risposta agli attacchi missilistici provenienti dal Libano.
Reazioni internazionali e appelli alla calma
La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per l’escalation delle ostilità. Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha descritto la situazione a Gaza come “apocalittica e spaventosa”, esortando tutte le parti a rispettare il cessate il fuoco e a evitare ulteriori violenze. Gli Stati Uniti hanno avvertito Israele riguardo alle violazioni della tregua in Libano. Con l’inviato speciale Amos Hochstein che ha sottolineato la necessità di mantenere la calma e rispettare gli accordi.
Nonostante gli sforzi diplomatici, la situazione rimane tesa. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha dichiarato che “Israele risponderà in maniera forte” a qualsiasi violazione della tregua. Mentre Hezbollah ha affermato che continuerà a difendere il Libano dalle aggressioni israeliane. La fragile tregua sembra essere sull’orlo del collasso, con il rischio di una nuova escalation del conflitto nella regione.
