Tridico sul reddito di cittadinanza: "Non incentiva a stare sul divano"
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Tridico sul reddito di cittadinanza: “Non incentiva a stare sul divano”

Reddito di Cittadinanza

Il presidente Inps è intervenuto sul reddito di cittadinanza: “Il 20% dei percettori già lavorava e non ha smesso di farlo”.

Tra le varie modifiche previste dal governo della neo premier Giorgia Meloni, ha particolare rilevanza il tema del reddito di cittadinanza, ampiamente dibattuto dalla leader di Fratelli d’Italia, che da sempre ha espresso la sua volontà di voler modificare l’incentivo.

Questi sono i propositi, ma sulla carta, la situazione è tutt’altra. Difatti, mancano pochi mesi all’inizio di gennaio 2023, e risulta quasi impossibile attuare una modifica sul reddito in tempo. In ogni caso, l’abolizione del provvedimento è del tutto fuori discussione.

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Il reddito non incentiva a stare sul divano

Sulla questione è intervenuto anche Pasquale Tridico, economista italiano nonché presidente dell’Inps. Basta pagare l’assegno a persone che se ne stanno tutto il giorno sul divano. Con l’introduzione del reddito di cittadinanza, “da aprile 2019 a oggi hanno ricevuto il pagamento di almeno una mensilità 2,24 milioni di nuclei familiari per un totale di oltre 5 milioni di persone, con un importo medio Rdc-Pdc attualmente di circa 550 euro per nucleo e una spesa totale di circa 8 miliardi l’anno”, dice Pasquale Tridico.

Reddito di Cittadinanza

E prosegue spiegando: “Circa il 20% dei percettori già lavorava, con guadagni minimi, fin dall’inizio della misura e non ha smesso di farlo, anzi ha aumentato la propria offerta sul mercato, come abbiamo rilevato nell’ultimo rapporto annuale Inps. Un dato sufficiente a rilevare che il reddito non incentiva a stare sul divano”.

Sono queste le parole del presidente dell’Inps durante un’intervista al ‘Fatto Quotidiano’. Poi ha aggiunto: “I dati mostrano che il programma del Rdc non è statico, anzi ha una mobilità molto sostenuta, con un tasso di sostituzione di circa il 50%: dall’inizio sono ‘entrate’ 5 milioni di persone e ne sono ‘uscite’ la metà. Le ‘permanenze’ sono soprattutto di chi ha maggiore distanza dal mercato del lavoro: minori, anziani, disabili e soggetti che non presentano rapporti di lavoro negli ultimi anni o che non ne hanno mai avuti”.

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ultimo aggiornamento: 14 Novembre 2022 10:06

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