Il 4 ottobre 2019, all’interno della Questura di Trieste, una sparatoria costa la vita a due agenti. L’autore un dominicano con disturbi psichici.
TRIESTE – E’ passato un anno da quel 4 ottobre 2019 quando la Questura del capoluogo del Friuli Venezia-Giulia si è trasformata in un inferno, con la morte di due agenti.
I poliziotti uccisi a Trieste
A innescare la sparatoria un fermato, un giovane dominicano, il quale dopo aver sottratto due pistole d’ordinanza ha iniziato a sparare: l’agente scelto Pierluigi Rotta, 34 anni di Napoli, e l’agente Matteo Demenego, 31 anni di Velletri, vengono colpiti a bruciapelo. Per i poliziotti non c’è stato niente da fare. Nella sparatoria è stato ferito un terzo agente.
La nota della Questura
“I due fratelli erano stati accompagnati in Questura da personale delle Volanti dopo un’attività di ricerca del responsabile della rapina di uno scooter, avvenuta nelle prime ore del mattino. Per motivi in fase di accertamento uno dei due ha distolto l’attenzione degli agenti e ha esploso a bruciapelo più colpi verso di loro. Entrambi hanno tentato di fuggire dalla Questura, ma sono stati fermati“. Così la nota della Questura di Trieste.
L’autore della sparatoria
Il protagonista della vicenda è Alejandro Augusto Stephan Meran, di 29 anni, affetto da disturbi psichici. Nella mattinata aveva rubato il motorino a una signora, facendola cadere. Si era però pentito e aveva chiamato il fratello per chiedergli consiglio. Quest’ultimo ha avvertito la polizia, ma una volta arrivati in Questura Alejandro ha chiesto di andare in bagno e, all’improvviso, ha sottratto due pistole agli agenti che ha poi ucciso sparando loro a bruciapelo.