Trump come Berlusconi nel 1994: il senatore Riccardo Pedrizzi lancia l’analogia che potrebbe scuotere il Conclave. Ecco cosa ha detto.
Mentre Donald Trump continua con i dazi e dà un “dispiacere” ai bambini, nel giorno dell’apertura del Conclave il senatore Riccardo Pedrizzi propone un’analogia che intreccia il presidente americano con l’atteggiamento assunta dalla Santa Sede e dal governo di Silvio Berlusconi alla Conferenza del Cairo del 1994. Ecco di cosa si tratta.
L’analogia tra Trump e Silvio Berlusconi
Riccardo Pedrizzi, presidente del Comitato Tecnico Scientifico dell’UCID, sottolinea come “l’amministrazione Trump, rifiutando l’Agenda 2030 dell’ONU, ha di fatto riaffermato che l’aborto non è un diritto internazionale e che la famiglia naturale è il fondamento della società. Una posizione netta e coerente“. Secondo il senatore, questo orientamento rievoca la scelta fatta nel 1994 dalla Santa Sede e dal governo italiano guidato da Silvio Berlusconi.
Alla Conferenza del Cairo del 1994, ricorda, “partecipai con la Senatrice Alberti Casellati attualmente Ministro per le Riforme Istituzionali, difendemmo la vita e la famiglia contro le pressioni di lobby antinataliste“. Per il senatore, anche oggi si assiste a un tentativo di imporre modelli culturali fondati su “sulla promozione dell’aborto, sulla sterilizzazione indiscriminata e sul controllo demografico. Soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.
Accusa poi “stesse potenti centrali internazionali – dalla Banca Mondiale all’OMS – cercano ancora oggi di condizionare le scelte sovrane degli Stati, legando gli aiuti economici all’accettazione di queste pratiche contro la vita“.
L’influenza sul Conclave e la scelta del nuovo Papa
Il senatore Riccardo Pedrizzi invita a non leggere l’influenza del contesto politico sulla designazione del nuovo Papa “su basi esclusivamente politiche“. Ma riconosce che “l’opposizione che ogni governo, come quello statunitense sta facendo a questa pericolosa deriva culturale e antropologica” potrebbe avere un ruolo anche per la Chiesa.
Conclude, dunque, con un appello rivolto all’Europa e all’Italia: “È tempo ritrovino il coraggio di dire no a compromessi etici imposti dall’alto e riaffermino con forza i propri valori fondativi, che sono gli stessi della Chiesa cattolica“.
