Donald Trump incontra il premier Keir Starmer e firma un maxi-accordo economico. Dura condanna sulla guerra Ucraina-Russia e deluso da Putin.
Dopo lo scambio di regali costosissimi con Re Carlo, Donald Trump ha proseguito la sua visita di Stato nel Regno Unito con un incontro strategico con il premier britannico Keir Starmer. La giornata, come riportato da Sky News, è stata caratterizzata dalla firma di un maxi-accordo economico. A seguire, poi di una conferenza stampa dove si sono trattati i conflitti in Ucraina e nella Striscia di Gaza.

La firma del maxi-accordo con il premier Starmer
Nel corso dell’incontro con il premier Keir Starmer, è stato firmato davanti ai media un pacchetto di accordi economici del valore complessivo di 250 miliardi di sterline. Il cuore dell’intesa, chiamata “Tech Prosperity Deal“, è rappresentato dalla cooperazione nel campo dell’intelligenza artificiale.
La giornata della visita con Donald Trump ha incluso anche uno spettacolo dimostrativo dei paracadutisti militari dei Red Devils. Questa esibizione ha preceduto la seconda conferenza stampa. In questo secondo incontro con la stampa, i due leader hanno affrontato apertamente i conflitti in Ucraina e nella Striscia di Gaza.
Trump lancia un allarme globale sul conflitto in Ucraina
Nel secondo punto stampa della giornata, aggiunge Sky News, Keir Starmer ha posto l’accento sull’importanza della partnership con gli Stati Uniti. Ha condannato le azioni della Russia in Ucraina e ha ribadito la necessità di “accrescere la pressione” su Vladimir Putin. Per quanto riguarda il Medio Oriente, ha sollecitato un cessate il fuoco da parte di Israele nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas.
Donald Trump, dal canto suo, ha affermato di essere rimasto “deluso” dal presidente russo: “Continua a uccidere le persone, sta perdendo i soldati russi, che stanno morendo più di quelli ucraini. Aggiunge: “Pensavo che sarebbe stata la questione più facile da risolvere“. Ha inoltre lanciato un allarme globale: “Rischio guerra mondiale“.
Sulla crisi in Medio Oriente, ha poi concluso: “Voglio gli ostaggi liberati adesso. Non intendo domani, intendo adesso“.