“Turetta? Come è stato possibile tutto questo”: la triste verità di Del Debbio

“Turetta? Come è stato possibile tutto questo”: la triste verità di Del Debbio

Dopo la condanna all’ergastolo per Filippo Turetta per l’omicidio Giulia Cecchettin, è arrivato il duro commento di Paolo Del Debbio.

Il caso legato all’omicidio Giulia Cecchettin e la sentenza di condanna all’ergastolo per il suo assassino, Filippo Turetta, sono stati argomenti di dibattito anche in televisione. In particolare a ‘4 di Sera’ con Paolo Del Debbio sono arrivati alcuni commenti importanti sulla vicenda. Il conduttore ha provato a dare una spiegazione a tutto quello che è accaduto.

Paolo Del Debbio

Paolo Del Debbio e il caso Cecchettin-Turetta

Dopo la condanna all’ergastolo per Filippo Turetta per il caso dell’omicidio di Giulia Cecchettin, a ‘4 di Sera‘ su Rete4 con Paolo Del Debbio è stato affrontato l’argomento con posizione anche piuttosto differenti tra gli ospiti.

Il primo a parlare è stato il conduttore che ha provato a darsi una spiegazione per tutto l’orrore di questa vicenda. “Sorge una domanda, come può esserci questo male nel mondo, come si arriva a queste cose?”, ha esordito il padrone di casa.

Da qui la triste verità: “Purtroppo la risposta è che abbiamo perso tutti: il male nel mondo c’è. E bisogna considerare che ci sia, non bisogna far finta di esorcizzarlo. C’è. Poi c’è la giurisdizione, i tribunali, psicologi e psichiatri, tutto l’apparato necessario e indispensabile di avvocati e di tutto. Ma al fondo la domanda che rimane è perché c’è questo male nel mondo”.

Sansonetti contrario all’ergastolo

Tra gli ospiti presenti a ‘4 di Sera’ anche Piero Sansonetti che si è detto contrario alla pena dell’ergastolo: “Io non sono favorevole all’ergastolo. Penso sia un errore e che sia contro la Costituzione. La Costituzione prevede non ci siano pene crudeli e che impediscono la riabilitazione e penso che la tentazione di rispondere alla ferocia con ferocia, sia una tentazione che va eliminata. Le società diventano più moderne e più civili quando le pene diminuiscono non quando aumentano”.