Turismo, il settore dello sci rischia di perdere il 70 per cento

Turismo, il settore dello sci rischia di perdere il 70 per cento

Il settore del turismo della neve ha un bilancio previsionale di 3 miliardi contro i 10 del 2019. Il settore dello sci vale quasi l’1 percento del Pil.

Gli impianti sciistici non saranno aperti a Natale. E’ quanto previsto dall’ultimo Dpcm. Almeno fino a gennaio, niente sci. Ora il Governo dovrà prevedere i ristori per il settore turistico costretto alla serrata.

Sci, il settore denuncia un crollo del 70%

Il settore lancia l’allarme: una ricerca fatta da Jfc, l’osservatorio turistico della montagna, denuncia come il coronavirus rischia di far perdere al turismo montano invernale il 70,2% del fatturato che nelle ultime stagioni era arrivato a superare i 10 miliardi di euro.
Le stime aggiornate a fine novembre – spiega il responsabile di Jfc Massimo Feruzzi – segnano dati in assoluto campo negativo con un bilancio previsionale di fine stagione stimato, purtroppo, in soli 3 miliardi 100 milioni rispetto ai 10 miliardi 409 milioni della stagione invernale 2018/2019 (ultima non “investita” dalla pandemia).

Quasi un punto di Pil

Il turismo dello sci incide per una quota di circa l’11% sul totale del pil turistico nazionale, rappresentando quindi una cifra di poco superiore all’1% del complessivo pil italiano.

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Proteste in Francia

Nel frattempo, migliaia di persone hanno manifestato a Gap, nel sud della Francia, contro la decisione del governo di tenere chiusi gli impianti nelle stazioni sciistiche per tutto il periodo delle feste. I partecipanti hanno risposto all’appello lanciato da organizzazioni del settore nelle Alpi francesi sfilando fino al municipio della città senza incidenti, chiedendo l’apertura almeno dei ristoranti e dei locali pubblici nelle località di montagna.