Ucraina, Draghi non conta più nulla? Fuori dal tavolo delle grandi potenze

Ucraina, Draghi non conta più nulla? Fuori dal tavolo delle grandi potenze

Le decisioni sul conflitto ucraino passano per Usa, Francia, Germania e Regno Unito, con Draghi fuori dal tavolo decisionale della Nato.

Mentre la guerra in Ucraina continua, le grandi potenze mondiali cercano di attuare delle strategie per poter fronteggiare efficacemente Vladimir Putin e la sua scellerata offensiva in terra ucraina. Eppure, manca qualcuno al tavolo delle potenze mondiali: parliamo del premier italiano Mario Draghi, escluso dall’ultimo vertice tenutosi ieri alle 16:30. Hanno partecipato infatti Joe Biden, Emmanuel Macron, Gerald Scholz e Boris Johnson, ma Mario Draghi non era presente. Che l’Italia abbia perso importanza nello scacchiere geopolitico mondiale?

Il premier italiano Draghi, infatti, stava gestendo alcuni problemi interni legati alla nuova riforma del catasto, che dovrebbe impattare l’Italia ma senza un aumento delle tasse, come annunciato dal premier. Draghi è poi andato a Bruxelles per incontrare Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione europea, per parlare di migranti, energia e della modifica del Patto di stabilità.

Mario Draghi

L’Italia sta applicando le proprie sanzioni alla Russia in modo diligente, ma è tra i paesi europei più esposti a causa delle ingenti importazioni di gas russo in Italia. Draghi ha commentato la situazione attuale usando le seguenti parole. “Finora, la soluzione diplomatica non ha dato alcun frutto, la determinazione della Russia è chiarissima ed è andare avanti e procedere finché il Paese non si sia arreso. Probabilmente per instaurare un governo amico e sconfiggere la resistenza”.

L’Ucraina entrerà nell’Unione europea?

Riguardo l’entrata dell’Ucraina nell’Unione europea, chiesta a gran voce dal popolo ucraino e dal presidente Volodymyr Zelensky in modo da avere una maggiore tutela nei confronti dell’aggressore russo, Draghi si è espresso nel seguente modo. “Sosteniamo l’appartenenza alla famiglia europea dell’Ucraina. Il processo però è lungo: l’entrata nell’Ue è sempre preceduta da profonde riforme strutturali”.