A dichiararlo è l’ambasciatore Andrij Yurash, che si è recato alla Santa Sede per una settimana di preghiera per l’Ucraina.
Parla davanti le telecamere di Sky TG24 l’ambasciatore ucraino Andrij Yurash, che presso la Santa Sede ha promosso una Settimana di preghiera per l’Ucraina a un anno dall’invasione. Dichiara così: “Il sostegno del Santo Padre è stato essenziale per il nostro Paese. Nell’ultimo anno abbiamo ascoltato oltre cento discorsi e appelli del Papa per la pace in Ucraina, un modo di incoraggiare gli ucraini a restare forti”.
L’Ucraina chiede giustizia
L’obiettivo è quello di raggiungere la pace, ma in uno scenario fatto di rovine è comprensibile anche chiedere giustizia. “La giustizia e la pace sono indissolubili e interconnesse. Come possiamo accettare la pace quando milioni di ucraini sono sfollati e hanno dovuto abbandonare le loro case?”, dice Yurash.
Dall’inizio della guerra sono state migliaia e migliaia le vite stroncate, e ad oggi un quinto del territorio ucraino è sotto l’occupazione russa. Per l’Ucraina quindi conta innanzitutto riconquistare il proprio territorio, per ridare una casa a centinaia di migliaia di persone. “Per pensare alla pace dobbiamo pensare a come far tornare gli ucraini nel loro territorio liberato”, ha ribadito Yurash.
“Il Vaticano potrebbe mediare”
L’ambasciatore sostiene che il Papa potrebbe essere un mediatore essenziale per negoziare la pace. “La Santa sede è una delle istituzioni più rispettate nel mondo, quindi la sua voce e i suoi tentativi hanno sempre un grande valore e una grande influenza”, afferma Yurash.
Ma ovviamente, è necessario avere la volontà da entrambe le parti di sedersi a un tavolo. “La Santa sede può offrire un’opportunità per iniziare questo processo, l’Ucraina ha sempre sostenuto i negoziati, ma la Russia si è sempre opposta, la pace non è nei loro piani, come ha ribadito il presidente russo nel suo ultimo discorso”, conclude.