Ucraina, gli oligarchi russi raggirano le sanzioni contro la Russia
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Ucraina: ecco come gli oligarchi russi raggirano le sanzioni

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I magnati dell’economia russa, hanno trovato un modo per non essere colpiti dalle numerose sanzioni emesse a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina.

La grande maggioranza degli oligarchi russi ha escogitato un metodo per non essere colpiti dalle numerose sanzioni emesse dai Paesi in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina. La maggior parte di loro, possessori di ingenti somme di denaro e ricchezze, ha deciso di raggirare il sistema attraverso delle loro ricchezze offshore. I patrimoni vengono spediti nei paradisi fiscali come quelli delle Isole Vergini britanniche, le Bermuda, Cipro e altre giurisdizioni che offrono uno scudo anche contro le misure imposte dall’Occidente.

Almeno 1.000 miliardi di dollari di ricchezza russa sono custoditi in compagnie offshore, in paradisi fiscali come le Isole Vergini britanniche, le Bermuda e Cipro. Sono questi i dati riferiti da un’analisi basata su documenti segreti dei Pandora Papers e dei Paradise Papers, riferita dal Washington Post. Nonostante da sempre Putin abbia condannato l’utilizzo dei paradisi fiscali, secondo alcuni esperti sarebbe lui stesso ad aver utilizzato questo stratagemma per sfuggire alle sanzioni.

Secondo il quotidiano Washington Post, i governi avrebbero avviato delle indagini dopo che Pandora Papers ha mostrato in quale modo gli oligarchi russi evadono le sanzioni.

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I dati nel Pandora Papers mostrano nel dettaglio le attività di quasi 29 mila conti offshore

L’indagine registrata svela il sistema offshore che i leader di governo, miliardari e criminali usano spesso per nascondere i propri beni. Dopo poche ore dalla pubblicazione dei dati, almeno otto governi nazionali hanno deciso di avviare delle indagini sulle attività finanziarie dei magnati.

Il Presidente russo Vladimir Putin, nel giorno che precede l’invasione dell’Ucraina, il 24 febbraio, avrebbe convocato 37 oligarchi per spiegare la sua azione militare, definendola “misura necessaria“, poiché era già consapevole del fatto che sarebbero arrivate le sanzioni dagli altri Paesi. Alla riunione sono stati convocati gli attori dell’economia russa, che però già da tempo avevano trasferito le loro ricchezze altrove.

I protagonisti dell’economia russa coinvolti

Secondo l’indagine di ICIJ i proprietari di società coinvolti sono i seguenti. Olga Shuvalova, primo vice primo ministro dal 2008. Valery Golubev, vicepresidente del comitato di gestione di Gazprom. Boris Paikin, il direttore generale di una filiale di costruzione di Gazprom chiamata Gazprom Sotsinvest. Andrey Reus , ex direttore generale di Oboronprom. Vladimir Margelov , membro del consiglio di amministrazione della joint venture Russia-Bielorussia Defense Systems.

La cifra stimata che sarebbe custodita nelle compagnie offshore, conterebbe oltre mille miliardi di dollari.

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ultimo aggiornamento: 9 Maggio 2022 14:52

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