La prima nave carica di grano ucraino salpata da Odessa è arrivata a Istanbul per l’ispezione.
Questa mattina è iniziata l’ispezione della prima nave carica di grano partita dal porto di Odessa, la ‘Razoni’. Si tratta della prima nave che esporta cereali dall’Ucraina dall’invasione russa di fine febbraio. E’ arrivata nella mattinata nel Bosforo attraccata a Istanbul dove sarà ispezionata. I controlli verranno svolti da delegati di Turchia, Ucraina, Russia e Onu. Ovvero tutte le parti che hanno siglato l’accordo a Istanbul sul grano.
La nave ‘Razoni’, battente bandiera della Sierra Leone, è partita lunedì mattina da Odessa con un carico di 26mila tonnellate di cereali. Dopo l’ispezione all’ingresso dello stretto del Bosforo che collega Mar Nero al resto dei mercati mondiali, la nave riprenderà il suo viaggio verso Tripoli in Libano.
La guerra in Ucraina non si arresta: Mosca accusa Washigton
La guerra intanto prosegue con gli attacchi russi nel Donetsk. Mentre Mosca accusa gli Stati Uniti di essere direttamente coinvolti nella guerra dato il sostegno che sta fornendo a Kiev non solo per quanto riguarda le armi ma anche per il contributo dell’intelligence americana. Nonostante Washington abbia ribadito più volte che il suo sostegno all’Ucraina si limita solo alla fornitura di armi per evitare lo scontro diretto con Mosca, la Russia sostiene il contrario.
A dichiararlo è stato il ministro della difesa russa. Il ministro ha detto che i confronti tra l’intelligence americana con quella ucraina provano che Washington è direttamente coinvolta nel conflitto. Inoltre, il ministro ha accusato l’amministrazione Biden di essere responsabile degli attacchi missilistici nelle aree civili del Donbss.
la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha annunciato che la Russia è pronta a interrompere le relazioni diplomatiche con gli Usa, se questi dichiareranno la Russia uno Stato che patrocina il terrorismo. Il Congresso preme per dichiarare la Russia stato terrorista. Ma il segretario di stato frena proprio per ripercussioni troppo pesanti tra i due stati a livello diplomatico.