Il presidente dell’Ucraina ha dichiarato di essere sulla strada per la vittoria. Il suo omologo russo Putin ha evidenziato i progressi nei negoziati.
“Abbiamo già raggiunto una svolta strategica. Siamo già sulla strada per la vittoria“. Queste le parole colme di speranza del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, che rincuorano tutta l’Europa. Il Cremlino, intanto, fa sapere che non si esclude un vero e proprio faccia a faccia tra Zelensky e Putin. Il presidente russo ha dichiarato che “ci sono alcuni progressi nei colloqui russo-ucraini che si svolgono praticamente ogni giorno”. Dichiarazioni che fanno ben sperare rispetto alla risoluzione del conflitto in terra ucraina.
Il presidente della Russia, Vladimir Putin, ha commentato la situazione attuale. “Alcuni progressi sono stati compiuti nei colloqui con l’Ucraina. Senza dubbio – ha detto il presidente Putin al suo omologo bielorusso Lukashenko – ti informerò sulla situazione in Ucraina, in primo luogo sull’andamento attuale dei negoziati che vengono condotti praticamente su base giornaliera. Come mi hanno riferito i nostri negoziatori, c’è stato qualche sviluppo positivo“. Putin ha inoltre aggiunto che l’economia della Russia è sotto “pesante attacco”.
Putin ha intanto ordinato al suo esercito di sostenere i combattenti “volontari” in Ucraina, rispetto al dispiegamento di combattenti “mercenari” dall’Occidente. “Se vedi che ci sono persone che vogliono volontariamente aiutare i separatisti dell’Ucraina orientale, allora devi incontrarle a metà strada e aiutarle a spostarsi verso le zone di combattimento”, ha detto il presidente Putin al ministro della Difesa russo Sergej Shoigu.
Le parole di Zelensky
Il presidente ucraino Zelensky ha parlato con il suo omologo della Finlandia, Sauli Niinisto, ed ha commentato la situazione di Mariupol. “Il mondo deve sapere. Noi tutti stiamo affrontando uno stato terrorista. Qualunque cosa succeda cercheremo di assicurare tutti gli aiuti umanitari di cui la gente di Mariupol ha bisogno”. Poi, Zelensky ha respinto le accuse provenienti dalla Russia di sviluppare armi chimiche: “Sono il presidente di un Paese degno, di una nazione degna. E padre di due bambini. E nella mia terra non sono state sviluppate armi chimiche o altre armi di distruzione di massa”.