Il presidente Zelensky ammette che non dispone delle forze militari per riconquistare Crimea e Donbass: l’intervista a Le Parisien.
Il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato apertamente che il Paese non dispone delle risorse militari necessarie per riconquistare i territori occupati del Donbass e della Crimea.
Parlando in un’intervista a Le Parisien, ripresa da Rbc Ukraina e riportata dall’Ansa, il leader ucraiano ha affermato: “Di fatto questi territori sono ora controllati dai russi. Non abbiamo la forza per riconquistarli. Possiamo contare solo sulla pressione diplomatica della comunità internazionale per costringere Putin a sedersi al tavolo delle trattative.”
Zelensky e la presenza delle truppe nordcoreane
Un elemento destabilizzante nel conflitto è la presenza delle truppe nordcoreane, inviate dalla Russia di Putin a supporto delle sue operazioni.
Il presidente Zelensky ha denunciato questa situazione con parole dure su X (ex Twitter): “La Russia non solo invia le truppe nordcoreane per assaltare le posizioni ucraine ma cerca anche di nascondere le perdite bruciando i volti dei soldati nordcoreani uccisi in battaglia. Questa follia va fermata“.
Secondo una fonte citata dalla CNN, aggiunge l’Ansa, i soldati nordcoreani stanno subendo perdite significative nei combattimenti, soprattutto nella regione di Kursk. Le tattiche utilizzate dai nordcoreani sono state definite arcaiche, risalenti alla guerra di Corea, e inadatte a un conflitto moderno. L’Ucraina ha riportato la morte di almeno 30 soldati nordcoreani durante un weekend di scontri.
I civili sotto attacco e le evacuazioni
Nelle regioni ucraine occupate, la situazione per i civili è sempre più critica. Le forze russe, secondo quanto riportato da Roman Mrochko, capo dell’amministrazione militare regionale di Kherson, stanno ostacolando le evacuazioni.
Ha denunciato su Telegram l’uso di trappole d’acciaio, chiamate “ricci“, disseminate sulle strade per danneggiare le ruote dei veicoli in fuga.
Il pericolo principale, però, si manifesta quando i civili sono costretti a fermarsi per riparare le auto, momento in cui vengono bombardati da droni russi.