Ue: l’asse Russia-Cina preoccupa Bruxelles

Ue: l’asse Russia-Cina preoccupa Bruxelles

Il presidente del Consiglio Ue Charles Michel parla del riavvicinamento diplomatico tra Russia e Cina e dei timori per l’Ue.

In un’intervista esclusiva a Euronews, Charles Michel, il presidente del Consiglio europeo in vista del Consiglio europeo che parte oggi a Bruxelles ha parlato delle priorità dei 27. Tra tutte c’è l’impegno dell’Ue contro l’aggressione russa e a sostegno dell’Ucraina. Michel ha parlato anche dell’avvicinamento diplomatico tra Russia e Cina.

L’Unione europea non è “ingenua” riguardo a questo riavvicinamento che può essere molto pericoloso dal punto di vista geopolitico. Ma questo rapporto sempre più stretto tra Mosca non dovrebbe dissuadere Bruxelles dall’impegnarsi con Pechino, perché “dobbiamo difendere i nostri interessi e i nostri principi”.

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Michel ribadisce il sostegno a Kiev

Il presidente del Consiglio europeo, inoltre, sottolinea che “È importante che la Cina non appoggi la Russia, sostenga il diritto internazionale e la stabilità attraverso la Carta delle Nazioni Unite”. Michel ha parlato anche del piano di pace. L’Ue intende sostenere il piano di pace in 10 punti del presidente ucraino Zelensky che prevede il ritiro delle truppe russe e il ripristino dei confini riconosciuti dalla comunità internazionale.

Questo piano si basa sul diritto internazionale mentre il piano cinese parla di crisi e non di guerra e chiede la revoca delle sanzioni occidentali “unilaterali” e abbandonare la “mentalità da guerra fredda”, un linguaggio piuttosto critico nei confronti dell’Occidente.

Michel ribadisce che l’Ue ha il diritto legale di aiutare una nazione sotto attacco. “Non c’è dubbio che non abbiamo intenzione di attaccare la Russia. C’è un aggressore, la Russia, e ci sono vittime”, spiega il presidente. “Stiamo sostenendo il diritto internazionale, perché sappiamo che se non sosteniamo l’Ucraina, il mondo sarà meno sicuro in futuro“.

I timori per l’economia europea

Un altro punto che affronta il presidente è la questione economica ma anche le altre sfide europee come la transizione digitale e il cambiamento climatico. La preoccupazione per l’economia europea deriva soprattutto dalla risposta efficace che l’Ue deve dare all‘Inflation Reduction Act degli Usa.

Anche quanto accaduto a livello finanziario non lascia indifferente i vertici Ue. “Stiamo monitorando cosa sta succedendo in Svizzera e negli Stati Uniti”, afferma il presidente in riferimento al crollo della Silicon Valley Bank, la più grande banca americana a fallire dal 2008, e all’acquisizione, mediata dal governo, di Credit Suisse. “Ma sono fiducioso: abbiamo gli strumenti giusti per assicurarci di mantenere una situazione stabile”.

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