Uefa, sanzioni al Milan per la scarsa credibilità di Yonghong Li. Rocco Commisso al momento è l’unica speranza concreta per i rossoneri.
Con il passare delle ore iniziano ad emergere dettagli sulle motivazioni che hanno portato alle sanzioni al Milan da parte dell’Uefa. I giudici chiamati all’arduo verdetto non hanno preso in considerazione solo gli illeciti dell’ultimo triennio di Berlusconi e Galliani, ma hanno preso in esame anche la posizione di Yonghong Li e l’operato della nuova proprietà.
Uefa, sanzioni al Milan alla luce della scarsa credibilità di Yonghong Li
A Nyon sarebbe stato redatto ed esaminato anche un dossier di circa trenta pagine sull’attuale presidente rossonero. Yonghong Li non ha credibilità. Quasi sconosciuto in patria, dove ha delle pendenze economiche legate alle sue società, poco affidabile in Europa: alcune delle transizioni economiche effettuate sono di difficile tracciabilità. Quasi nulle le garanzie sul futuro e sulla sua solidità economica.
Questi sono gli aspetti che hanno pesato sulla decisione finale dell’Uefa, intenzionata a scoraggiare investitori dell’ultima ora in cerca di gloria. Resta comunque il fatto che, ad eccezione degli ultimi trentadue milioni di euro, Yonghong Li ha sempre rispettato gli impegni e le scadenze prese con il proprio Cda e, in fase di trattativa per la cessione del Milan, con Fininvest.
Milan, Rocco Commisso è la speranza
In queste condizioni sembra difficile che il Tas di Losanna possa sovvertire il verdetto dell’Uefa. L’unica speranza concreta al momento è rappresentata da Rocco Commisso, tornato a trattare con Yonghong Li per rilevare il club rossonero. L’investitore italo-americano sarebbe pronto a coprire il debito contratto da Li con il Fondo Elliott e ad avviare un progetto stabile e duraturo, di quelli che piacciono tanto all’Uefa.
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