Le ultime immagini riprese dalle telecamere dell’hotel in cui stanotte Julia Ituma vagava prima di cadere dal sesto piano.
La giovanissima pallavolista italiana Julia Ituma, la 18enne milanese (nata da genitori nigeriani) promessa dell’Igor Gorgonzola Novara, questa notte è morta a Istanbul dopo essere precipitata dal sesto piano dell’albergo che ospitava lei e la sua squadra.
Prima della tragedia
Solo ieri sera l’Igor Novara aveva partecipato alla semifinale di ritorno di Champions League femminile contro l’Eczacibasi, arrivando ad una sconfitta per 3-0. E adesso invece Julia non è più tra noi, sconvolgendo il mondo dello sport italiano, sotto shock per la morte della giovane pallavolista.
A testimoniare l’accaduto le terribili immagini delle ultime ore di vita di Julia Ituma, registrate dalle telecamere dell’hotel di Istanbul. Ma anche le dichiarazioni rilasciate dalla compagna di stanza della sportiva, la spagnola Julia Varela.
Le testimonianze
Il corpo di Ituma viene trovato sull’asfalto di fronte all’albergo, intorno alle 5:30 di stamattina. Dopo aver accertato il decesso, sono iniziate le indagini andando a ritroso dei fatti, per ricostruire esattamente cosa sia accaduto dopo che la giovane pallavolista è rientrata in hotel con la squadra.
Le immagini delle telecamere mostrano la pallavolista che vaga nei corridoi dell’albergo, per poi accovacciarsi a terra in maniera provata. Poi, rientra nella sua stanza tra le 22:30 e le 23:50. Come afferma Julia Varela, “quando è venuta nella stanza abbiamo parlato fino all’01:30 circa. Poi sono andata a letto e ho dormito. Il personale dell’hotel mi ha chiamato verso le 5. È così che ho saputo che era caduta”.
In attesa dei risultati dell’autopsia, è stato sequestrato il cellulare di Julia, dal momento che avrebbe parlato a lungo a telefono con qualcuno, dopo che la sua compagna di stanza era andata a dormire.
“Non so nulla di quanto accaduto. Un gesto volontario? Non credo possa riguardare una delusione di natura sportiva. Julia a Novara si trovava bene ed era felice dello spazio che le veniva dato e stava imparando e crescendo molto”, dice l’agente di Ituma, Donato Saltini.