La Commissione ha dato il via al meccanismo di sospensione dei fondi Ue nel caso di violazione dello stato di diritto contro l’Ungheria.
Solo pochi giorni fa il presidente Viktor Orbàn si è riconfermato al potere per la quarta volta e questa non è stata una buona notizia per l’Unione europea. Le istituzioni Ue hanno avuto non pochi screzi con il presidente e la sua politica illiberale. Per questo, l’Ue ha deciso di avvisare l’Ungheria.
La Commissione Europea, infatti, ha annunciato che ricorrerà al meccanismo che lega i fondi al rispetto dello stato di diritto. In caso di violazione di uno stato membro, l’Ue non erogherà i fondi europei al paese. La Commissione ha annunciato di utilizzarlo contro l’Ungheria in caso di violazione.
A comunicarlo è stato la presidente Ursula von de Leyen al Parlamento Ue. La Commissione quindi userà questo nuovo strumento approvato anche dalla Corte di Giustizia europea solo due mesi fa. Non sono mancati i rimproveri e i richiami da parte delle istituzioni europee a Orbàn per aver trasformato l’Ungheria in uno stato semi-autoritario e procedere verso una deriva sempre più estrema e discriminatoria. Se non cambierà direzione, l’Ungheria rischia di perdere molti soldi, più di 7 miliardi.
Il problema della corruzione sta diventando un rischio serio
Questa misura di condizionalità però potrà applicarsi solo dopo vari richiami e tentativi di correggere i comportamenti errati del paese. I tempi sono lunghi e non ci vorranno meno di 5 o addirittura 9 mesi di pima che la Commissione proponga ai governi degli stati membri di tagliare i fondi all’Ungheria.
Pe la prima volta arriva uno stop ai fondi europei. «Sull’Ungheria la tematica è la corruzione: noi in merito alla procedura di infrazione siamo stati chiari. Abbiamo discusso con l’Ungheria questioni legate al Pnrr e qui la principali richiesta di riforma riguarda l’anti-corruzione. Al momento manca un terreno di compromesso adeguato» ha spiegato von der Leyen.
I rapporti tra Bruxelles e Budapest sono sempre più tesi. Lo ha dimostrato anche lo stesso Orbàn nel suo discorso alla vittoria delle elezioni. I suoi avversari, per non dire nemici, sono Zelensky e Bruxelles. Una chiara posizione quella del neo presidente dell’Ungheria che mette in crisi l’unità europea. Nel mirino di Bruxelles c’è anche Varsavia che come l’Ungheria è tra i paesi più autoritari ed estremisti.