Usa, tetto al prezzo del petrolio per ridurre entrate della Russia
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Direttore: Alessandro Plateroti

Usa, tetto al prezzo del petrolio per ridurre entrate della Russia

impianto piattaforma perforazione gas petrolio mare cargo

Gli Stati Uniti approvano la politica di limitazione sui prezzi del petrolio per distruggere l’economia della Russia.

La proposta era stata lanciata già a settembre dal G7, ma solo dopo il coinvolgimento della Polonia l’Ue ha approvato ufficialmente di porre il tetto al prezzo del petrolio. Gli Usa sostengono l’idea perché solo così sarà possibile “distruggere la Russia”. La misura entrerà in vigore il 5 dicembre o poco più tardi.

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Ridurre le entrate russe

I Paesi dell’Unione europea hanno trovato un accordo con il G7 e l’Australia sul tetto al prezzo del petrolio russo, fissando una soglia di 60 dollari a barile per ridurre le entrate della Russia. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ha spiegato: “Ci aiuterà a stabilizzare i prezzi globali dell’energia, a beneficio delle economie emergenti di tutto il mondo, e sarà regolabile nel tempo così da poter reagire agli sviluppi di mercato”.

La misura dovrebbe entrare in vigore il 5 dicembre, impedendo ai Paesi quindi di pagare più di 60 dollari per le esportazioni della Russia. In particolare, sarà vietato alle compagnie di fornire servizi di trasporto e l’assicurazione del petrolio russo oltre il tetto stabilito per limitare le entrate a Mosca.

Proposta approvata

Il segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, ha detto che l’accordo limiterà la “primaria fonte di reddito di Putin per la sua guerra illegale in Ucraina, limitando le entrate che sta utilizzando per finanziare la sua brutale invasione, preservando la stabilità delle forniture energetiche globali”.

La proposta di settembre del G7 (Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Giappone e UE) era quello di colpire le possibilità di Mosca di finanziare la guerra in Ucraina. L’Unione Europea ha approvato la proposta dopo aver convinto la Polonia a sostenerlo, dopo essere stata rassicurata che il limite sarebbe stato mantenuto al 5% inferiore rispetto al tasso di mercato.

Inizialmente l’Ue voleva fissare il limite a 65-70 dollari, ma ipotesi rifiutata dalla Lituania, dall’Estonia e da Varsavia che l’vevano definito “troppo alto”. “Paralizzare le entrate energetiche della Russia è l’essenza per fermare la macchina da guerra russa”, ha affermato il primo ministro Kadja Kallas. Mentre il cancelliere britannico Jeremy Hunt ha affermato che il Regno Unito non esiterà nel suo sostegno e continuerà a cercare nuovi modi per “bloccare i flussi di finanziamento di Putin”.

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ultimo aggiornamento: 3 Dicembre 2022 14:39

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