Il ministero della Salute raccomanda di sottoporsi al vaccino contro l’influenza, rivolgendosi specialmente alle persone fragili.
Durante gli ultimi due anni, con il propagarsi del Covid-19, il virus influenzale è passato in secondo piano lasciando il posto al grande allarmismo creatosi a causa della pandemia, tra misure restrittive, tamponi e vaccini. Ciò ha fatto sì che la campagna di sensibilizzazione contro l’influenza passasse in secondo piano.
Nonostante ciò, l’influenza continua a far parte delle nostre vite, e in alcuni casi risulta essere causa di morte per soggetti considerati fragili. Con l’introduzione delle pesanti restrizioni introdotte con l’arrivo del Covid-19, è abbastanza probabile che il propagarsi dell’influenza sia piuttosto limitato. In ogni caso il ministero della Salute raccomanda comunque di sottoporsi al vaccino anti-influenzale, rivolgendosi specialmente a categorie di persone fragili e anziane.
Come si prenota il vaccino anti-influenzale?
Secondo quanto redatto all’interno della circolare del Ministero della Salute, intitolata “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2022-2023“, alla luce della situazione creatasi con il propagarsi del Covd-19, la conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale verrà anticipata a partire da ottobre.
Sarà compito delle singole regioni organizzare le campagne vaccinali. Sarà anche possibile prenotare online, attraverso le piattaforme e i portali dedicati. Diversamente, è possibile rivolgersi al proprio medico di famiglia per consultare le modalità di prenotazione.
Vaccino anti-influenzale 2022-2023 gratuito: a chi spetta?
Il vaccino anti-influenzale è destinato a chiunque ne voglia usufruire, salvo per soggetti con particolari condizioni di salute che non ne permettono la somministrazione. Per coloro che corrono un maggior rischio di andare incontro a complicanze nel caso in cui contraggano l’influenza, il vaccino è gratuito. Nella fattispecie, in Italia il vaccino anti-influenzale è gratuito per:
- bambini dai sei mesi di età ai sei anni;
- donne in gravidanza;
- over 60;
- soggetti fragili che soffrono di patologie acute o croniche (come l’asma grave, la displasia broncopolmonare, il diabete mellito, i tumori, le epatiti croniche);
- familiari e contatti di soggetti ad alto rischio,
- operatori sanitari;
- personale delle Forze dell’Ordine.