Arriva Johnson and Johnson, come funziona il vaccino monodose

Arriva Johnson and Johnson, come funziona il vaccino monodose

Covid, il vaccino Johnson and Johnson arriva in Italia: come funziona il primo vaccino monodose e quali sono i dati legati all’efficacia.

Il vaccino Johnson and Johnson arriva in Italia e potrebbe essere una svolta. Stiamo parlando infatti del primo vaccino monodose a disposizione. Tradotto, basta una sola somministrazione per l’immunità, mentre gli altri vaccini attualmente in circolazione necessitano, come noto, della doppia somministrazione.

Fonte foto: https://www.facebook.com/JohnsonSpaSalute

Come funziona il vaccino Johnson and Johnson

Ma come funziona il vaccino Johnson and Johnson? A differenza degli altri vaccini in circolazione, Johnson & Johnson usa un virus, l’Adenovirus 26. Si tratta di un virus ovviamente innocuo per l’uomo. Non ha alcun effetto collaterale. Questo virus è stato modificato ed è in grado di penetrare nelle cellule ma senza causare una malattia. Le cellule trasmettono le indicazioni per produrre la proteina Spike, quella sfruttata dal coronavirus per attaccare le cellule e replicarsi. Queste indicazioni vengono copiate in una molecola, l’mRNA. In poche parole il vaccino innesca la produzione della corona del coronavirus e attiva la difesa immunitaria dell’organismo.

Come si conserva il vaccino

Il vaccino è più semplice da conservare in quanto non necessita della catena del freddo estremo per la conservazione. Questo è il secondo punto a favore di questo prodotto.

Vaccino Covid

Una sola somministrazione

Il primo punto a favore è ovviamente il fatto che si tratta di un vaccino monodose e quindi l’immunità si ottiene dopo una sola somministrazione.

I dati sull’efficacia

Per quanto riguarda i dati, il vaccino nella fase di test si è rivelato efficace al 72% negli Usa e al 64% in Sudafrica, dove circola la variante sudafricana che potrebbe influire sull’efficacia del vaccino. Nel corso della fase di test il vaccino ha comunque fatto registrare una elevata efficacia contro l’evoluzione grave o severa della malattia.