Vaccino Pfizer, Oms: in emergenza seconda dose dopo 42 giorni

Vaccino Pfizer, Oms: in emergenza seconda dose dopo 42 giorni

L’Oms apre alla possibilità di procedere con la somministrazione della seconda dose del vaccino Pfizer dopo 42 giorni in caso di emergenza.

L’Oms ipotizza la possibilità di allungare l’intervallo di tempo tra la prima e la seconda somministrazione del vaccino di Pfizer contro il Covid passando a 42 giorni, quindi sei settimane.

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Oms, in caso di emergenza la somministrazione del vaccino Pfizer anche dopo 42 giorni

In base alle indicazioni contenute in un documento del gruppo tecnico Sage (Strategic Advisory Group of Experts on Immunization), si ipotizza di estendere a 42 giorni, quindi sei settimane, l’intervallo di tempo tra la prima e la seconda somministrazione del vaccino Pfizer contro il Covid. La proposta si basa ovviamente ed evidentemente sulle evidenze scientifiche a disposizione.

Di fatto si propone di raddoppiare – in caso di emergenza – i tempi previsti, che sono di 21 giorni, in base alle prime indicazioni. La proposta però serve a coprire casi eccezionali, quindi non deve essere la norma. Almeno per il momento. Le indicazioni saranno aggiornate nel corso delle prossime settimane e comunque quando gli studi porteranno alla luce nuove evidenze consolidate.

Fonte foto: https://www.facebook.com/Pfizer/

La strategia già adottata da diversi Paesi

In realtà diversi Paesi hanno già deciso di ritardare la somministrazione della seconda dose del vaccino, questo per somministrare la prima dose ad un maggio numero di persone. Si tratta della strada intrapresa ad esempio dalla Gran Bretagna e dagli Stati Uniti, due realtà fuori dall’Unione europea, in realtà. Resta da capire se la strategia possa essere vincente oppure no. Al momento non ci sono dati certi sul periodo effettivo di immunità garantito dalla singola somministrazione del vaccino. Anzi, la certezza è che la copertura completa arriva solamente dopo la somministrazione della seconda dose.