L’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato l’allarme in merito al vaiolo delle scimmie: dobbiamo prepararci al peggio?
Il vaiolo delle scimmie sta preoccupando un po’ tutti. I due anni e mezzo di pandemia di Covid-19 ci hanno cambiato considerevolmente, rendendoci più vigili rispetto a una possibile emergenza sanitaria. Sembra di rivivere le prime settimane di Covid: scetticismo, allarmismo, menefreghismo e chi più ne ha più ne metta. Le reazioni al primo outbreak di monkeypox, o vaiolo delle scimmie, sono variegate, come furono anche nell’ambito dell’epidemia di Covid. Ma chi ha ragione? Intanto, l’Oms ha lanciato un allarme serio riguardo questo nuovo virus, dichiarando che “è solo l’inizio”.
Le parole di Sylvie Briand
“Sappiamo che il numero dei casi” di vaiolo delle scimmie “potrebbe aumentare nei prossimi giorni, siamo veramente all’inizio di questo evento. Il primo caso è stato notificato il 7 maggio, sono dunque solo 3 settimane e sappiamo che avremo più casi nei giorni a venire”. Queste le parole di Sylvie Briand, direttrice dell’Emergency Preparedness dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
Stando all’esperta, negli ultimi giorni stiamo vedendo un alto numero di casi in diversi Paesi. “Questo evento è inusuale – ha commentato Briand – perché di solito noi abbiamo o zero casi o casi veramente sporadici nei Paesi non endemici”. “Abbiamo molte incognite, perché non sappiamo se questa situazione sia dovuta a un cambiamento del virus” e “non sembra così, perché la prima sequenza del virus evidenzia che il ceppo non è diverso da quello che possiamo trovare nei Paesi endemici. Probabilmente” l’avvenimento “sarà dovuto a un cambiamento nei comportamenti umani, ma stiamo indagando. Ci sono anche molte incertezze per il futuro“.