Nuovo ceppo di vaiolo delle scimmie si sta diffondendo: l’OMS valuta di dichiarare lo stato di emergenza sanitaria internazionale.
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sta attivamente monitorando un nuovo e preoccupante ceppo di vaiolo delle scimmie (mpox), noto come clade 1b, che ha iniziato a diffondersi oltre i confini della Repubblica Democratica del Congo.
Questo ceppo, come riportato da Fanpage.it, è stato associato a sintomatologie più gravi e a una mortalità significativamente maggiore rispetto a quelle osservate durante l’epidemia globale del 2022.
Vaiolo delle scimmie: la diffusione del nuovo ceppo in Africa
Secondo i dati recentemente pubblicati dai Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie (Africa CDC), i casi di mpox sono aumentati del 160% in tutto il continente africano rispetto all’anno precedente.
La Repubblica Democratica del Congo rimane il principale epicentro dell’epidemia, con oltre 13.791 casi segnalati da inizio anno, di cui 2.628 confermati e 450 decessi.
Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato in un recente post su X: “Stiamo valutando la possibilità di convocare un Comitato di emergenza per le normative sanitarie internazionali per esaminare se l’epidemia di mpox debba essere dichiarata un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (PHEIC)”.
La situazione è particolarmente allarmante a causa dell’aumento del tasso di mortalità, che raggiunge il 5% negli adulti e il 10% nei bambini, un valore notevolmente più alto rispetto allo 0,2% osservato durante l’epidemia del 2022 causata dal clade II.
Le caratteristiche del nuovo ceppo
Il nuovo ceppo di mpox, una variante del clade I, si distingue per la presenza di mutazioni tipo APOBEC-3, che suggeriscono un adattamento del virus dovuto alla sua trasmissione tra esseri umani.
Questa variante mutata ha dimostrato una maggiore capacità di causare malattie gravi e potenzialmente letali.
La trasmissione del virus avviene principalmente attraverso il contatto diretto con lesioni, fluidi corporei, goccioline respiratorie o materiali contaminati.
ma può anche verificarsi tramite contatto con animali infetti o consumo di carne di animali selvatici contaminata.
Un segno distintivo dell’infezione è l’ingrossamento dei linfonodi, noto come linfoadenopatia, presente nella maggior parte dei casi.
Le persone più vulnerabili, come bambini, donne incinte e individui con sistemi immunitari compromessi, sono a maggior rischio di sviluppare complicazioni gravi e di morte.