Il Partito Gay insorge contro le dichiarazioni delle autorità sanitarie che rischiano di creare un nuovo stigma.
Si teme un nuovo stigma che associa l’omosessualità alla malattia così come successe negli anni ’80 con l’Aids. Per questo il partito gay e tutta la comunità Lgbt insorge contro le dichiarazioni delle autorità sanitarie.
I casi di vaiolo delle scimmie stanno aumentando in tutta Europa e il primo caso è stato segnalato anche in Italia, allo Spallanzani di Roma. Per gli scienziati questo virus non è sconosciuto e negli anni scorsi sono stati segnalati dei focolai. “Tuttavia questa è la prima volta che vengono segnalate catene di trasmissione in Europa senza collegamenti epidemiologici noti con l’Africa occidentale o centrale. Questi sono anche i primi casi segnalati tra MSM”, sigla con cui si identificano uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini.
L’Ecdc ha raccomandato le precauzioni e la massima attenzione a chi ha rapporti occasionali o ha più partner sessuali. “Data la frequenza insolitamente elevata di trasmissione da uomo a uomo osservata in questo caso e la probabile trasmissione [della malattia] nella comunità senza precedenti di viaggi in aree endemiche, la probabilità di un’ulteriore diffusione del virus attraverso uno stretto contatto, come le attività sessuali, si considera alta”.
L’ira della comunità Lgbt: gay ed etero esposti al vaiolo allo stesso modo
Secondo quanto si apprende dal Regno Unito, i casi riscontrati riguardavano uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini e che non avevano avuto rapporti con altri infetti o avevano fatto viaggi in zone dove la malattia è endemica. Secondo l’Ecdc gli omosessuali sarebbero quindi più a rischio per questa malattia.
In Italia, la comunità Lgbt insorge contro le parole dell’Ecdc, il centro europeo del controllo delle malattie. “Con il vaiolo delle scimmie le persone gay sono a rischio esattamente come quelle eterosessuali” dice il portavoce del Partito Gay per i diritti Lgbt Marrazzo. “Ricordiamo che chi è gay può avere relazioni monogame o avere rapporti occasionali al pari delle persone eterosessuali. Pertanto chiediamo al Ministero di intervenire per evitare che nuovamente come negli anni ’80 si crei uno stigma contro le persone omosessuali”.