Salvini ha rilanciato la Lega grazie a Vannacci, ma il generale è sempre più popolare nel partito e potrebbe insidiare la leadership.
Negli ultimi anni, la Lega ha vissuto un lento ma inesorabile declino nei consensi. Dopo l’exploit del 2019, quando il partito guidato da Matteo Salvini raggiunse vette impensabili di popolarità, è seguita una fase di stagnazione politica e perdita d’identità. Gli alleati di governo, come Fratelli d’Italia e Forza Italia, hanno saputo occupare spazi vitali, lasciando la Lega in una posizione di incertezza.

Un rilancio inaspettato per un partito in crisi
In questo scenario, Salvini ha dovuto prendere una decisione drastica. Il suo tentativo di tornare a parlare all’elettorato più identitario e nazionalista lo ha portato a puntare su una figura controversa ma carismatica: Roberto Vannacci, ex generale, ex diplomatico, autore discusso e oratore brillante. Una mossa che ha riportato l’attenzione mediatica e l’interesse politico su un partito in difficoltà.
Vannacci, alleato utile o avversario pericoloso?
Vannacci ha raccolto oltre 500mila preferenze alle elezioni europee, un risultato straordinario che ha dimostrato la sua capacità di catalizzare consensi. Le sue posizioni, spesso divisive, trovano eco in un elettorato che si riconosce in una narrazione “contro il politicamente corretto”. Salvini, nominandolo vicesegretario della Lega, ha voluto premiare quel successo e al contempo consolidare il fronte interno contro le spinte più moderate rappresentate da Zaia e Fedriga.
Ma questa scelta potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. La figura di Vannacci sta rapidamente guadagnando legittimità e influenza nel partito. La sua disciplina, la rinuncia a fondare un nuovo soggetto politico e il linguaggio diretto ed efficace lo stanno trasformando in una figura centrale nella Lega.
Ed è proprio questo il punto cruciale: Salvini ha dato nuova linfa al partito affidandosi a Vannacci, ma ha anche creato le condizioni per un futuro avvicendamento alla guida della Lega. Il generale, pur non cercando apertamente lo scontro, sembra pronto ad approfittare della prima debolezza del segretario per fare il salto decisivo. La Lega, intanto, osserva: ossigenata, sì, ma anche attraversata da nuove tensioni interne. Il tutto come riportato da ilfattoquotidiano.it