Lazio, preoccupa la variante indiana del Covid: avviata un’indagine epidemiologica sulla comunità sikh della Provincia di Latina.
Preoccupa la diffusione della variante indiana del Covid in Italia e nel Lazio preoccupano i casi registrati in Provincia di Latina, dove si registra la presenza di una nutrita comunità sikh sulla quale è stata avviata un’indagine epidemiologica.
Variante indiana, avviata indagine epidemiologica su comunità sikh in provincia di Latina, nel Lazio
La variante indiana preoccupa e non poco le autorità sanitarie, soprattutto dopo le riaperture del 26 aprile. Per questo motivo si lavora su due direttrici: tracciamento e isolamento immediato dei casi. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha chiuso i voli con l’India, ma preoccupano i possibili casi entrati in Italia prima della chiusura delle frontiere.
In Veneto sono stati segnalati due casi, mentre nel Lazio le autorità sanitarie hanno avviato un’indagine epidemiologica sulla comunità sikh nella Provincia di Latina. La comunità conta circa 15.000 persone molte delle quali impiegate nell’agricoltura.
L’operazione è stata condotta dalle autorità sanitarie in collaborazione con il Prefetto di Latina e le autorità religiose. Lo scopo è quello di verificare la situazione epidemiologica all’interno della comunità, individuando in questo modo i casi di variante indiana, nel caso ci fossero.
La campagna di comunicazione e informazione
Dalla Asl fanno sapere che la comunità sikh è sempre stata controllata con particolare attenzione anche perché le persone vivono in condizioni di sovraffollamento, ad esempio. Ovviamente nella comunità sono stati registrati casi di Covid ma non sono mai state individuate nuove varianti. Le autorità sanitarie nelle ultime settimane hanno avviato una campagna informativa invitando le persone alla massima prudenza e soprattutto a rispettare le regole, che sono state aggiornate con la nuova ordinanza del ministro Speranza. I membri della comunità sono stati rassicurati del fatto che riceveranno cure e assistenza, quindi sono stati invitati a non nascondere i casi. Si teme che un singolo episodio possa accendere un focolaio difficile da gestire.