Vasco Rossi rompe il silenzio: “Free Palestine? Gli ebrei hanno sofferto”

Vasco Rossi rompe il silenzio: “Free Palestine? Gli ebrei hanno sofferto”

Ecco le profonde riflessioni del cantante Vasco Rossi su giustizia, guerra e vita personale in un’intervista.

In una recente intervista al Corriere della Sera, Vasco Rossi, icona del rock italiano, ha condiviso le sue riflessioni su temi caldi come il conflitto israelo-palestinese, la propria esperienza con le droghe e il carcere, oltre a momenti personali profondamente incisivi.

Le sue parole offrono uno spaccato della sua visione del mondo, intrisa di un realismo forgiato dalle personali esperienze di vita.

Vasco Rossi

Le riflessioni di Vasco Rossi sul conflitto Israele-Palestina

Rifiuto di schierarmi come se fosse una partita di calcio, Israele contro Palestina“, dichiara Vasco Rossi, come riportato da Adnkronos.com, esprimendo una posizione equilibrata su uno degli argomenti più divisivi a livello internazionale.

L’artista critica l’adozione acritica di slogan come “Free Palestine“, sottolineando come quest’ultimo possa essere interpretato erroneamente come un attacco all’esistenza stessa di Israele. “Gli ebrei, dopo quello che hanno sofferto, hanno diritto a uno Stato“, afferma, ribadendo il proprio rifiuto verso qualsiasi forma di distruzione o negazione dell’altro.

Leggo cose superficiali, in cui non mi riconosco; io sono semplice, non facile – sottolinea l’icona rock-. So che se mettessi il like a ‘Palestina libera’ mi amerebbero tutti; ma io non sono fatto così“.

Esperienze personali: droghe e prigione

Le confessioni di Vasco Rossi sul suo passato con le droghe e il periodo trascorso in carcere rivelano una vita vissuta intensamente, spesso al limite. “Potevo stare tre giorni senza dormire, grazie alle anfetamine“, racconta, riconoscendo però i pericoli associati al loro abuso.

La sua esperienza in carcere emerge come un periodo di riflessione e cambiamento, un’occasione per “resettarsi” e riprendere il controllo della propria vita. “Cinque giorni di isolamento. Giorni infiniti, minuti lunghissimi. Non passava mai” racconta.

Infine, l’icona rock racconta l’origine del suo nome. Il nome di Vasco, come rivela l’artista, è un tributo al compagno di prigionia del padre durante la Seconda Guerra Mondiale, un gesto che simboleggia gratitudine e ricordo.