Venti milioni di dollari di multa a Microsoft: la colpa è dell’Xbox

Venti milioni di dollari di multa a Microsoft: la colpa è dell’Xbox

Il colosso dell’informatica non è riuscito a difendersi dalle accuse di sfruttamento di dati sensibili dei minori.

Una multa salatissima quella che è stata consegnata agli high executives di Microsoft. Il colosso dell’informatica, nato dalla mente di Bill Gates, dovrà sborsare circa 20 milioni di dollari in merito alle accuse mosse dalle autorità americane. La compagnia degli Stati Uniti, infatti, avrebbe raccolto migliaia di dati sensibili dei propri utenti minorenni senza chiedere il consenso ai genitori. La piattaforma colpevole di questo reato è l’Xbox, console di punta di Microsoft per quanto riguarda il mondo del gaming.

Come venivano raccolti i dati?

Le questione dei dati sensibili ha dato vita a numerose cause negli States nell’ultimo periodo. Dopo quella mossa contro Mark Zuckerberg ed il suo Facebook, ora ad essere accusata è Microsoft. Secondo la Federal Trade Commission, Xbox avrebbe permesso all’azienda creata da Bill Gates di raccogliere dati di bambini con età inferiore ai 13 anni, iscritti al sistema di gioco, senza chiedere il permesso ai genitori e conservandone le informazioni. Aprire un account su Xboxlive, infatti, richiedeva l’inserimento di nome, cognome, e-mail e data di nascita.

“Il nostro ordine proposto – spiega Samuel Levine, il direttore del Bureau of Consumer Protection della Ftc – rende più facile per i genitori proteggere la privacy dei propri figli su Xbox e limita le informazioni che Microsoft può raccogliere e conservare sui bambini. Questa azione dovrebbe anche chiarire abbondantemente che gli avatar dei bambini, i dati biometrici e le informazioni sulla salute non sono esenti dal Children’s online privacy protection act”.