L’ultima mossa strategica di Giorgia Meloni come capolista unico di Fratelli d’Italia per le elezioni Europee 2024.
Come annunciato da Affaritaliani.it, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e attuale presidente del Consiglio, ha reso noto il suo impegno come capolista unico del partito per le imminenti elezioni europee dell’8-9 giugno.
L’annuncio ufficiale, previsto per il 28 aprile a Pescara durante la conferenza programmatica di FdI, segna un punto di svolta nell’approccio del partito alla competizione continentale.
La decisione strategica di Meloni
Nonostante le precedenti smentite, la conferma arriva direttamente dai vertici di Fratelli d’Italia, delineando una strategia ambiziosa che mira a consolidare e superare il 26% di consensi ottenuto nelle elezioni politiche del 2022.
L’obiettivo dichiarato di Meloni è quello di raccogliere oltre 1,5 milioni di preferenze, un traguardo che non solo rafforzerebbe la sua leadership a livello nazionale, ma anche la posizione di Fratelli d’Italia sul panorama europeo, in vista dei nuovi equilibri della Commissione europea.
La candidatura di Meloni su scala nazionale apre a nuovi scenari politici, con Antonio Tajani di Forza Italia che probabilmente seguirà l’esempio, candidandosi anch’esso capolista, mentre Matteo Salvini conferma la scelta di non presentarsi, lasciando il posto a Roberto Vannacci per la Lega.
L’impatto sui sondaggi
Le recenti rilevazioni sondaggistiche delineano un quadro favorevole per Fratelli d’Italia, che vedrebbe il partito in crescita rispetto al già significativo risultato delle politiche del 2022.
Secondo l’ultimo sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis, Fratelli d’Italia si attesta al 28%, seguito dal PD al 20% e dal Movimento 5 Stelle al 15,8%. Questi dati non solo riflettono una crescente fiducia nel partito di Meloni ma indicano anche una potenziale redistribuzione delle forze politiche italiane in Europa.
L’effetto Meloni sembra quindi destinato a influenzare non solo l’esito delle Europee ma anche le future dinamiche politiche interne e internazionali. Con un’affluenza prevista del 56%, e un significativo 40% di italiani che potrebbero astenersi dal voto, la campagna elettorale per le Europee si annuncia come un momento cruciale.