Afghanistan: i talebani introducono nuove leggi per limitare le libertà delle donne. Tra i divieti, quello di parlare in pubblico.
In Afghanistan, i talebani hanno implementato una nuova misura che vieta alle donne di parlare in pubblico, sostenendo di voler “combattere il vizio e promuovere la virtù”. Questa restrizione rappresenta un ulteriore passo indietro per i diritti civili nel Paese, già fortemente limitati dalla loro ascesa al potere tre anni fa.
Afghanistan, nuovi divieti sotto il regime talebano
I talebani hanno recentemente annunciato una serie di nuove leggi che impongono ulteriori restrizioni alla vita quotidiana delle donne in Afghanistan. Tra le regole più controverse vi è il divieto assoluto per le donne di parlare, cantare o leggere ad alta voce in pubblico, considerato un comportamento immorale secondo la Sharia, la legge islamica che il regime talebano dichiara di voler applicare rigorosamente. Queste misure, adottate dal Ministero per la Prevenzione dei Vizi e la Promozione delle Virtù, includono anche l’obbligo per le donne di coprire interamente il corpo e il viso quando si trovano fuori casa, e di essere sempre accompagnate da un parente maschio nei loro spostamenti. Tali provvedimenti fanno parte di un documento di 114 pagine che definisce dettagliatamente le limitazioni imposte alle libertà individuali, specie quelle delle donne, riportando il paese a un modello sociale arcaico.
Limitazioni per l’intera società
Nonostante la maggior parte delle restrizioni siano rivolte alle donne, anche l’intera società deve seguire nuove regole. Per gli uomini, per esempio, c’è il divieto di indossare pantaloni sopra il ginocchio e l’obbligo di mantenere la barba di una lunghezza media o lunga. Il nuovo codice limita inoltre qualsiasi forma di espressione culturale e associativa, vietando la produzione e la diffusione di immagini che rappresentano esseri viventi, ascoltare musica, suonare strumenti musicali, e promuovendo la separazione rigorosa tra musulmani e non musulmani.
La situazione sempre più critica
Le nuove leggi sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale dell’emirato e saranno rigorosamente applicate dal potente Ministero per la Prevenzione dei Vizi e la Promozione delle Virtù. Questo ulteriore giro di vite sulle libertà delle donne ha provocato una crescente preoccupazione tra le attiviste per i diritti umani, molte delle quali sono riuscite a lasciare il paese prima del ritiro delle forze statunitensi. La loro voce però, risuona ora come un monito per la comunità internazionale, che deve affrontare una crisi umanitaria in peggioramento.