Vigili del fuoco morti ad Alessandria, confessa il proprietario della cascina
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Vigili del fuoco morti ad Alessandria, fermato il proprietario della cascina: “L’ho fatto per l’assicurazione”

ESPLOSIONE ALESSANDRIA

Vigili del fuoco morti ad Alessandria, fermato il proprietario della cascina. Voleva truffare l’assicurazione. La confessione al termine dell’interrogatorio.

Svolta nelle indagini sui tre vigili del Fuoco morti in un incendio in una cascina in Provincia di Alessandria, c’è un fermo. Si tratta del proprietario dell’immobile dove si è consumata la tragedia. L’uomo ha fatto sapere di aver organizzato e preparato l’incendio per truffare l’assicurazione.Sin dal primo momento gli inquirenti avevano avanzato l’ipotesi che potesse trattarsi di un rogo doloso, e in questa direzione si sono orientate le indagini.

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Vigili del fuoco morti in una cascina in provincia di Alessandria, c’è un fermo

La svolta è arrivata nella notte tra l’8 e il 9 novembre, quando i carabinieri hanno fermato un soggetto ritenuto responsabile del disastro doloso che ha portato alla morte dei tre vigili del fuoco. In un primo momento gli inquirenti hanno mantenuto il massimo riserbo sulla persona ascoltata e in un secondo tempo fermata.

Vigili del Fuoco
Vigili del Fuoco

Fermato Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina

Le risposte sono arrivate dopo la conferenza stampa tenuta procuratore di Alessandria Enrico Cieri. Il soggetto fermato è Giovanni Vincenti. Il movente è un tentativo di frode ai danni dell’assicurazione. Per questo motivo sarebbero morti i tre vigili del fuoco. colpevoli solo di star svolgendo il proprio lavoro.

Il tentativo di raggirare l’assicurazione

Il Vincenti ha confessato al termine di un interrogatorio lungo e provante ma ha negato di voler uccidere i pompieri che erano intervenuti sul posto. Al momento le accuse a carico sono quelle di disastro doloso, omicidio e lesioni volontarie.

Carabinieri macchina
Carabinieri macchina

Vigili del fuoco morti ad Alessandria, cosa è successo

Gli inquirenti sono stati in grado di fornire una ricostruzione di quanto accaduto nella drammatica notte.

Era stato informato da un carabiniere che il primo incendio era quasi domato – ha raccontato il magistrato -. Vincenti non ha detto che all’interno della casa c’erano altre cinque bombole che continuavano a far fuoriuscire gas. Era intorno all’1, ci sarebbe stata mezz’ora di tempo per evitare la tragedia“.

“Il timer era stato settato all’1.30 ma accidentalmente c’era anche un settaggio alla mezzanotte. Questo ha portato alla prima modesta esplosione che, ahimè, ha allertato i vigili del fuoco”.

La moglie di Vincenti indagata a piede libero

Il procuratore ha poi informato che la moglie dell’uomo è indagata a piede libero. La donna potrebbe essere in qualche modo coinvolta nel piano studiato per provare a raggirare l’assicurazione.

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ultimo aggiornamento: 13 Novembre 2020 10:05

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