De Luca, caos assunzioni nel suo staff: arriva la condanna
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Direttore: Alessandro Plateroti

De Luca, caos assunzioni nel suo staff: arriva la condanna

Vincenzo De Luca

Vincenzo De Luca è stato condannato in Appello per la vicenda delle assunzioni nel suo staff. Obbligato a maxi risarcimento.

Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, è stato condannato in Appello dalla I Sezione giurisdizionale centrale d’Appello della Corte dei Conti a seguito della vicenda della illegittima nomina a dirigenti responsabili della sua segreteria di quattro vigili urbani in servizio presso il Comune di Salerno che svolgevano mansioni di autista. L’uomo è chiamato, ora, ad un maxi risarcimento.

Vincenzo De Luca
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De Luca e le assunzioni nel suo staff

La vicenda legata al Presidente della Regione Campania è partita per delle assunzioni di ex vigili urbani nel suo staff. Secondo le varie ricostruzioni, tali individui, inizialmente distaccati in posizione di “comando” presso la Regione Campania come autisti di De Luca, furono contrattualizzati come “responsabili di segreteria” nell’ufficio di diretta collaborazione della Presidenza della Giunta Regionale.

In quella veste era stata corrisposta ai quattro assunti una indennità dirigenziale, pur continuando a svolgere esclusivamente le mansioni di autista.

Per questa ragione, inizialmente, il Presidente della Campania era stato condannato a risarcire un danno erariale di “soli” 59mila euro. Ma la sentenza di secondo grado è stata peggiore.

Condanna e maxi risarcimento

Per tale vicenda, adesso, infatti, è arrivata una nuova e definitiva condanna. La sentenza di secondo grado ha riformato il giudizio di primo grado che si era concluso con la corresponsione di un danno erariale stimato in 59mila euro da parte del Presidente della Campania.

Ora tale cifra è aumentata a 100mila euro. “Deve ritenersi che, contrariamente a quanto affermato con la sentenza impugnata, la condotta serbata nella vicenda di cui è causa dal Presidente De Luca non sia connotata da dolo, bensì da mera colpa grave”, ha scritto la prima sezione giurisdizionale centrale della Corte dei Conti nella sentenza.

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ultimo aggiornamento: 26 Gennaio 2024 10:22

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