La Camera la proposta di legge in materia di assunzione di informazioni dalle vittime di violenza domestica e di genere.
Dopo l’approvazione al Senato, il disegno di legge per l’avocazione delle indagini per i delitti di violenza domestica o di genere ha avuto il via libera anche dalla Camera. Sono stati 200 voti a favore, nessun contrario e 61 astenuti (Pd e Avs).
L’ok sul Codice Rosso anti violenza
La legge si inserisce nell’ambito del cosiddetto ‘Codice rosso’: prevede un’ulteriore ipotesi di avocazione delle indagini preliminari da parte del procuratore generale presso la Corte d’appello. Ciò avviene nei casi in cui il pm, per delitti di violenza domestica o di genere, non senta la persona offesa entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato.
I dubbi: “Non all’altezza della situazione”
In sede di dichiarazione di voto diversi, c’è chi pensa che non è stato fatto abbastanza. “Per quanto importante, si tratta comunque di un ritocco non all’altezza della situazione. Non può essere questa l’unica risposta alla drammatica escalation di aggressioni, violenze, persecuzioni e femminicidi alla quale stiamo assistendo”, chiosa Mara Carfagna, presidente di Azione.
“In questo provvedimento ci poteva anche essere altro, ma bisognava passare dalle parole ai fatti in tempi brevi; aprire ora un dibattito su nuovi spunti di contenuto avrebbe allungato i tempi di approvazione”, risponde la presidente della Commissione di Inchiesta sul Femminicidio e le Violenze di Genere, Martina Semenzato.
Con la pelle d’oca, la deputata del M5s Daniela Morfino afferma: “Questo argomento lo sento sulla mia pelle, questo drammatico problema l’ho vissuto in prima persona. Conosco bene il dramma che vivono queste donne”.
Le vittime “devono avere un segnale tangibile da parte nostra. A noi spetta il compito di sostenere e incoraggiare la denuncia“, ha detto poi, aggiungendo: “Il M5s vota a favore, ma dobbiamo fare un lavoro più serio, si deve fare molto di più”.