L’Oms lancia l’allarme su Nipah, il virus isolato nel 1999. Preoccupano il tasso di mortalità e la trasmissione.
Mentre stiamo ancora facendo i conti con il Covid-19, l’Oms lancia l’allarme sulla diffusione di un altro virus di origine animale: il Nipah.
L’allarme è scattato dopo che sono stati registrati diversi focolai del virus NiV in Bangladesh e in India.
Cos’è Nipah, il virus che preoccupa l’Oms
Si tratta di una infezione virale di origine animale che per la prima volta è stato isolato nel 1999. La prima buona notizia è quindi che, a differenza del Covid, siamo di fronte ad un virus in qualche modo noto almeno nella sua forma tradizionale. La prima infezione ha interessato la Malesia, quindi ci muoviamo sempre nella zona asiatica. Nipah è il nome di un villaggio dal quale prende il nome il virus.
Come si trasmette
Il virus contagia una vasta gamma di animali e sostanzialmente si trasmette attraverso il contatto diretto con un soggetto contagiato o ad esempio mangiando cibi contaminati. A preoccupare è anche l’incubazione che può arrivare fino a 45 giorni.
Il tasso di mortalità
Ma non mancano le cattive notizie. Nonostante siamo di fronte ad un virus conosciuto, al momento non esiste un vaccino ed ha un alto tasso di mortalità che in base alle informazioni recuperate sarebbe tra il 40 e il 70%. Al momento non esisterebbe un trattamento riconosciuto come efficace contro il virus.
I sintomi
I sintomi sono quelli che abbiamo imparato a conoscere e riconoscere con il Covid: mal di testa, febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Le complicazioni sono allarmanti e si può arrivare al coma.
La prevenzione
La buona notizia è che il Covid ha costretto il mondo ad alzare l’asticella dell’attenzione e ha spinto i governi ad investire risorse nella sanità. Inoltre la pandemia ha portato alla messa a punto di piani pandemici aggiornati in molti Paesi. È presumibile che dopo il nuovo coronavirus avremo a che fare con nuove pandemie o epidemie, ma l’esperienza vissuta sarà maestra.